Canone di depurazione non dovuto

Con la sentenza n. 8318 del 14 aprile 2011 la Corte di Cassazione ha stabilito che il canone di depurazione non puಠessere richiesto ai cittadini dai comuni che sono sprovvisti dei relativi impianti.

Con la sentenza in esame, in particolare, la Suprema Corte ha accolto il ricorso presentato da una fondazione, che chiedeva l’accertamento dell’illegittimità  della richiesta avanzata dal comune dal momento che questo era sprovvisto di un impianto di depurazione.

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Responsabilità  per bancarotta estesa dalla Cassazione

La Corte di Cassazione ha depositato tre diverse sentenze con le quali sono stati ulteriormente allargati i criteri utilizzati per individuare la responsabilità  in caso di reato per bancarotta.

Con la prima sentenza (sentenza n. 15065 del 13 aprile 2011), in particolare, la Suprema Corte ha esteso la responsabilità  in caso di reato per bancarotta anche ai semplici amministratori di fatto, ossia a coloro che esercitano il loro potere in maniera occulta essendosi serviti di un prestanome.

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Licenziamento per lavoro durante congedo parentale

La violazione dell’espresso divieto di svolgere un’altra attività  lavorativa durante la fruizione dei congedo parentale non puಠessere punita in ogni caso con il licenziamento, in quanto in tema di sanzioni disciplinari vige il principio della proporzionalità  della sanzione rispetto alla gravità  dell’infrazione.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 7021 del 25 marzo 2011, con la quale èstato rigettato il ricorso presentato da una società  che aveva licenziato un suo dipendente perchèquesti aveva svolto attività  lavorativa per quattro giorni alle dipendenze di un’altra società  durante il periodo di congedo familiare.

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Risarcimento insegnanti precari

Il Tribunale del Lavoro di Genova ha pronunciato una sentenza che non èpassata in osservata, non solo perchèad essere stato condannato èil Ministero dell’Istruzione ma anche perchècentinaia di insegnanti precari si stanno preparando ad agire allo stesso modo al fine di riuscire ad ottenere lo stesso risarcimento ottenuto dai loro colleghi.

Attraverso questa sentenza, in particolare, i giudici hanno condannato il Ministero dell’Istruzione ad un risarcimento danni nei confronti di 15 insegnanti precari per un ammontare pari a 30.000 euro a testa.

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Risarcimento danni per stress da lavoro straordinario

Il lavoratore che su richiesta del suo datore di lavoro svolge un numero rilevante e continuativo di ore di lavoro straordinario e che per tale ragione viene colpito da stress psicofisico ha diritto al risarcimento del danno biologico. L’entità  del risarcimento, tuttavia, non puಠessere determinata dal giudice sulla base dei dati forniti dalle parti ma deve essere stabilita dal medico legale.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 5437 dell’8 marzo 2011, con la quale ha accolto in parte il ricorso presentato dalla società  datrice di lavoro avverso la sentenza della Corte d’Appello.

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Risarcimento demansionamento o dequalificazione

L’art. 2103 del Codice Civile sancisce l’illegittimità  dell’assegnazione di mansioni inferiori da parte del datore di lavoro nei confronti del lavoratore. Qualora il datore di lavoro agisca in violazione di questa norma, infatti, il lavoratore puಠrifiutarsi di compiere la prestazione senza dar luogo al cosiddetto “sciopero delle mansioni“, inoltre èlegittimato a ricevere un risarcimento del danno e a presentare dimissioni per giusta causa.

La Corte di Cassazione, tuttavia, con la sentenza n. 5237 del 4 marzo 2011 ha stabilito che in caso di demansionamento o dequalificazione professionale, il riconoscimento del diritto del lavoratore al risarcimento del danno professionale, biologico o esistenziale non ricorre automaticamente.

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Falsificazione foglio presenze

La falsificazione del foglio presenze non costituisce presupposto per il licenziamento ma solo per una sanzione disciplinare.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 5019 del 1° marzo 2011, nella quale viene stabilito che il dipendente che lascia il posto di lavoro prima della fine del turno alterando il foglio presenze èpunibile solo con una sanzione disciplinare.

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Permessi studio lavoratori a tempo determinato

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 3871 del 17 febbraio 2011 ha stabilito che il diritto ad avere permessi retribuiti per motivi di studio spetta non solo al lavoratore con contratto a tempo indeterminato ma anche al lavoratore con contratto di lavoro a tempo determinato.

Con questa sentenza, in particolare, la Suprema Corte ha respinto il ricorso presentato dal Ministero della Giustizia avverso una sentenza che riconosceva la fruibilità  di permessi studio a favore di un dipendente assunto con contratto di lavoro a tempo determinato.

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Giustificazione beni propri comprati da altri

In tema di redditometro èutile sapere che l’utilizzo da parte dei propri parenti di un bene non dimostra che questi siano i reali acquirenti del bene stesso, per cui in capo al proprietario permane l’onere di giustificare il maggior reddito grazie al quale si èacquistato il bene.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 3096 dell’8 febbraio, con la quale èstato giudicato il caso di un contribuente che aveva impugnato alcuni avvisi di accertamento derivanti dal fatto che aveva acquistato una barca e un terreno nonostante in base al reddito dichiarato non disponesse dei soldi necessari per effettuare tali acquisti.

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Responsabilità  del dipendente per fatture false

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 3621 del 9 febbraio 2011 ha stabilito che il dipendente che materialmente ha emesso un documento inesistente puಠrispondere in concorso del reato di emissione di fatture false.

Nel caso in esame, in particolare, la Suprema Corte ha confermato la sentenza emessa dalla Corte d’Appello, che aveva condannato la dipendente di un’azienda che si era occupata di emettere materialmente i documenti falsi utilizzati per una truffa, respingendo al contempo il ricorso presentato dalla dipendente accusata, che lamentava di non essere responsabile in quanto si era limitata ad eseguire gli ordini imposti dal suo datore di lavoro.

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Impossibile svalutare i beni rilevanti per il redditometro

Sul fronte del cosiddetto “redditometro“, ossia la strumento che consente di verificare la congruità  tra reddito dichiarato e spese sostenute dal contribuente, la Corte di Cassazione con la sentenza n.2726 del 4 febbraio 2011 ha stabilito che il giudice una volta determinato il valore presuntivo di un dato bene non ha alcuna possibilità  di svalutarlo, l’unica cosa che puಠfare ètenere in considerazione le giustificazioni presentate dal contribuente.

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Responsabilità  del direttore in caso di infortunio del lavoratore

La Corte di Cassazione con la sentenza n.4106 del 2011 ha affermato che il direttore di stabilimento èresponsabile per l’omissione relativa alla predisposizione di adeguate misure di sicurezza alla luce del fatto che, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo 626/94, riveste la qualifica di datore di lavoro.

La Suprema Corte, dunque, nel caso in esame ha respinto la sentenza pronunciata dalla Corte d’Appello, che aveva attribuito la responsabilità  all’imprenditore alla luce dell’assenza di una delega che trasferisse la responsabilità  al direttore di stabilimento.

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Licenziamento per prevedibilità  malattia durante il periodo di ferie

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 1699 del 25 gennaio 2011 ha stabilito che il lavoratore èlibero di scegliere il luogo in cui recarsi in ferie, tuttavia ènecessario che questa scelta sia compatibile con i principi di correttezza e di buona fede stabiliti dagli articoli 1175 e 1375 del codice civile.

Con questa sentenza, in particolare, la Suprema Corte ha rigettato il ricorso presentato da un lavoratore licenziato dopo essersi recato per l’ennesima volta in Madagascar ed aver contratto di nuovo alcune malattie endemiche.

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Responsabilità  datore di lavoro per infortunio del lavoratore

La Corte di Cassazione con la sentenza n.1226 del 18 gennaio 2011 ha confermato che in caso di infortunio del lavoratore causato da un macchinario dell’azienda usato nello svolgimento delle sue funzioni, il datore di lavoro èresponsabile anche nel caso in cui il macchinario sia dotato del marchio di conformità  CE, in quanto l’imprenditore èobbligato ad accertarsi che sia in possesso di tutti i requisiti di legge relativi alla sicurezza dei dipendenti.

Oggetto della sentenza èil caso di un lavoratore che si èprocurato la frattura di un dito mentre puliva una macchina monoblocco priva di copertura nell’area di riavvolgimento del filo.

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ICI: accertamenti nulli senza la delibera allegata

La sentenza n. 20535/2010 della Corte di Cassazione risulta insolitamente favorevole verso il contribuente, anche se ha destato un elevato numero di prese di posizione critiche.

Il caso vedeva contrapposti un cittadino e un non precisato Comune italiano: i due soggetti erano in lite per questioni di ICI, come capita di frequente. La causa della discordia erano alcune aree edificabili di proprietà  del contribuente.

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