Il personale del Corpo Forestale dello Stato di Ruvo di Puglia ha svolto un’indagine lunga 4 mesi per arrivare a scovare una truffa architettata da un’associazione di agricoltori del barese che hanno intascato in modo illecito ben 270 mila euro provenienti dalla Comunità Europea.
Prima ancora della definizione dei requisiti per l’accesso ai fondi della Comunità Europea, sarebbe importante avere un valido sistema di controllo dei fondi stessi e della regolarità delle attività che ricevono questi benefici economici. Un’Associazione professionale del mondo agricolo di Bari, ha truffato la Comunità Europea perseguendo sistematicamente sin dall’anno 2005 un’attività illecita, che ha comportato in capo all’AGEA, l’agenzia che si occupa dell’erogazione di contributi europei in materia agricola, un danno di quasi 270.000 €. Era stata costituita un’azienda agricola fittizia con il solo fine di percepire aiuti comunitari su terreni pascolivi senza avere titoli di conduzione e senza il consenso dei legittimi proprietari.
L’indagine, l’ipotesi di reato e l’approfondimento sulla truffa èstato spiegato da AltamuraLife
L’indagine nasce da un semplice controllo su un terreno nella zona Parco Nazionale dell’Alta Murgia in agro di Bitonto. Da qui gli agenti hanno scoperto che i due soggetti procedevano a chiedere nella Domanda Unica di Pagamento contributi non solo sul terreno oggetto del controllo, ma anche su terreni di Gravina in Puglia, Andria, Minervino Murge e altri situati in tutte le provincie della Puglia, utilizzando false autocertificazioni.
I due indagati, Pubblici Ufficiali, ricoprenti cariche che garantiscono notevoli poteri di indirizzo di fronte all’AGEA, procedevano, sicuri di evitare ulteriori controlli, alla richiesta e successiva riscossione dei contributi.L’ipotesi di reato contestata èquella di cui all’art. 483 (falsità ideologica commessa in atto pubblico) e 640 bis del Codice Penale, ossia truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, conseguenti al premio relativo al cosiddetto “regime di pagamento unico”, introdotto dal regolamento CE n°73/09 e proseguito col Regolamento UE 1307/13, che regola la PAC (Politica Agricola Comune). Per meglio sottolineare l’illecito, gli agenti hanno proceduto al sequestro delle pratiche di richiesta contributi che sono state poste all’attenzione dei Magistrati della Procura di Bari da cui si attendono sviluppi sull’indagine.