I dazi hanno una duplice finalità : garantire un’entrata tributaria allo Stato (da non sottovalutare) e favorire le imprese interne, i cui prodotti, non gravati da dazi, partono nel mercato europeo in condizioni pi๠favorevoli rispetto ai competitori extracomunitari.
Naturalmente, elevare i dazi comporta come immediato contraccolpo un’analoga misura da parte dei nostri concorrenti. àˆ di lunghissima durata il braccio di ferro sulle misure protezionistiche sui prodotti agroalimentari fra l’Europa e gli Stati Uniti, mentre pi๠recente èl’imposizione di forti dazi su capi d’abbigliamento e calzature provenienti dall’Estremo Oriente.
L’Europa vorrebbe prorogare tali misure, provocando lo scontento della Cina in seno all’Organizzazione Mondiale del Commercio e analoghe contromisure verso i prodotti europei in terra d’Oriente, nei cui confronti gli imprenditori italiani vorrebbero al contrario riuscire a penetrare massicciamente.
Il nostro Governo, per bocca del sottosegretario allo Sviluppo Economico Adolfo Urso, èimpegnato in seno all’Europa per ridurre le misure contro i prodotti cinesi per poter beneficiare, come contraccolpo, di maggiore benevolenza di Pechino verso le nostre aziende.
Ma in queste settimane Urso si sta battendo soprattutto sul tema delle materie prime, di cui l’Italia èsprovvista e deve richiederne enormi quantità dall’estero. Gli elevati dazi oggi vigenti danneggiano soprattutto i consumatori finali, poichè fatalmente i maggiori costi sostenuti dai nostri importatori vanno ad incrementare il prezzo delle produzioni. La richiesta èdunque quella di un forte ribassamento di tali misure protezionistiche come misura di rilancio dell’economia italiana ed europea.