La conflittualità tra soci non è un evento “occasionale ed eccezionale”, ma può verificarsi con una certa frequenza. Alcune liti riescono a rientrare velocemente, perché prevale il buon senso e la volontà di preservare e conservare il patrimonio comune, in altri casi possono nascere conflitti molto aspri.
Le liti tra i soci possono insorgere in scenari molto diversi e sono influenzate da diversi fattori, ad esempio:
- i passaggi generazionali,
- la presenza di numerosi soci con aspettative differenti nei confronti della società,
- la crisi economica,
- un volume enorme di crescita.
Litigi che vanno a danneggiare solo la società e tanto è maggiore il tempo in cui dura il rapporto conflittuale, tanto maggiori e gravi saranno le “ferite” per l’azienda.
Per definire le liti tra soci bisogna mettere in atto una «exit strategy», una strategia di uscita che porti a smuovere e risolvere situazioni di stallo decisionale.
Una consulenza legale specializzata è fondamentale ed importante nelle liti tra soci, come ci spiega l’Avv. Paolo Borrelli dell’omonimo Studio Legale Borrelli, che assiste diversi Clienti nelle controversie societarie.
“La cosa più importante quando ci sono liti tra soci – evidenzia l’Avv. Borrelli – è mantenere la calma ed evitare di mettere in atto comportamenti eccessivamente aggressivi, evitando così di danneggiare la società che in quel momento è la cosa più importante e che va salvaguardata nella sua capacità di produrre reddito”.
Avv. Borrelli quale strumento normativo può essere utilizzato?
“Spesso con adeguate trattative si arriva ad un buon accordo nell’interesse dei soci e della società, esercitando ad esempio il diritto di recesso, e/o mediante la cessione delle quote e/o mediante scissione. Tra l’altro soprattutto nelle Piccole e Medie imprese ognuna di queste decisioni può ledere la capacità dell’impresa di produrre reddito e di creare posti di lavoro”.
Quale altra efficace indicazione può darci?
“Il tempo è altresì un elemento importante e quindi è fondamentale per cercare di ridurre al massimo lo spazio del conflitto. Soltanto dove questo non sarà possibile, allora si potrà adire il Tribunale delle Imprese e chiedere i provvedimenti opportuni a tutela della parte assistita”.