► TASSE LOCALI IN CRESCITA DEL 7,2% NEL 2011
Casi quanto mai eclatanti potrebbero essere considerati quelli della reintroduzione dell’Imposta Comunale sugli Immobili (ora chiamata Imposta Municipale Unica ed apprezzatasi, grazie alla temibile riforma del catasto, addirittura del 60%) e della rivoluzione operata nei confronti della celeberrima, e quanto mai confusionaria, tassa sui rifiuti e sui servizi.
A partire dal 2013, infatti, sia la TARSU (ovverosia la Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani) che la TIA (ovverosia la Tariffa Igiene Ambientale) verranno definitivamente soppiantate dal TARES o, come pi๠comunemente conosciuto, dal Tributo Comunale sui Rifiuti e sui Servizi.
Codesta nuova tassa, come si potrebbe facilmente intuire, dovrebbe andare ad accorpare, naturalmente maggiorandoli, sia il pagamento già oggi effettuato per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani sia quello già oggi effettuato per la fruizione dei servizi pubblici, cosiddetti indivisibili, quali, a titolo puramente esplicativo, l’illuminazione pubblica piuttosto che la manutenzione, ordinaria e straordinaria, delle pi๠differenti opere pubbliche.
Il SUNIA, ovverosia il Sindacato Nazionale Unitario Inquilini ed Assegnatari della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, avrebbero già cominciato ed effettuare i necessari calcoli e, nonostante all’introduzione del TARES manchino diversi mesi (con la possibilità , dunque, che la realtà dei fatti venga nuovamente sconvolta), avrebbe stimato che l‘aumento medio, a carico dei cittadini delle principali città italiane ed in considerazione della nuova Imposta Municipale Unica, potrebbe non essere inferiore ai 570 euro.