La tanto attesa entrata in vigore dello spesometro potrebbe slittare nuovamente. Questa notizia vale perಠesclusivamente per tutti gli uffici della pubblica amministrazione. Lo spesometro rappresenta infatti un nuovo strumento dell’Agenzia delle Entrate per effettuare la comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva,
Secondo quanto si apprende dalle principali fonti istituzionali infatti lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e tutti gli organismi di diritto pubblico potrebbero subire un rinvio dell’obbligo di comunicazione delle operazioni Iva. Ovvero potrebbero subire uno spostamento dei tempi dei applicazione del cosiddetto spesometro. Tutto questo sarà possibile grazie ad un provvedimento che al momento èancora sotto esame da parte dei tecnici del Fisco. Essi stanno infatti vagliando questa idea per consentire una proroga dello spesometro.
Da quanto si apprende perಠsi capisce che non si tratterà proprio di una proroga. Al momento la si vuole far apparire cosà¬, ma in realtà le indiscrezioni che sono sempre ormai pi๠confermate parlando addirittura di un vero e proprio esonero dallo spesometro. Tale provvedimento dovrebbe avere efficacia negli anni 2012 e il 2013. E’ bene ricordare perಠche tale provvedimento avrà efficacia solo ed esclusivamente nell’ambito delle pubbliche amministrazioni.
Inoltre, guardando indietro, si nota che l’esonero ègià avvenuto a suo tempo per gli anni 2010 e 2011. Esso fu introdotto proprio grazie ad un provvedimento direttoriale dell’Agenzia delle Entrate. L’agenzia del fisco ha infatti provveduto ad escludere una serie di soggetti, circostanziati a quelli pubblici ovvero tutti gli uffici della pubblica amministrazione. Essi infatti non erano soggetti allo spesometro, introdotto dal Governo con efficacia da quest’anno.
E’ bene sottolineare il fatto che la comunicazione per le operazioni rilevanti ai fini Iva per la PA riguarda le operazioni:
- rilevanti ai fini Iva compiute verso soggetti passivi, prevedendo l’invio del solo saldo di periodo
- effettuate nei confronti di soggetti privati per importo pari o superiore a 3.600 Euro, comprensivi dell’Iva
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