Il 50% dei comuni italiani, secondo una ricerca dell’ufficio studi della CGIA di Mestre, applicherà l’aliquota massima per l’IMU sui capannoni. Una misura che rischia di deprimere la già timida ripresa dell’attività delle piccole e medie imprese nello Stivale.Â
Gli imprenditori, dopo l’abolizione dell’Imu sugli imbullanati, annunciata da Renzi, potranno risparmiare circa 250 milioni di euro. Ma per quest’anno ancora ci sarà un’applicazione dell’aliquota massima IMU in un comune su due. Questo l’allarme della CGIA di Mestre il cui coordinatore dell’ufficio studi spiega:
Tuttavia, a nostro avviso, sarebbe ancor pi๠necessario diminuire l’Imu a tutte le imprese, anzichè abbassare l’Ires. In primo luogo perchè la riduzione di quest’ultima imposta avvantaggerebbe soprattutto le grandi imprese, come le attività finanziarie e quelle assicurative. In secondo luogo per il fatto che il taglio dell’Ires interesserebbe pochissime aziende, poco pi๠di 600.000. Questa imposta, infatti, èpagata solo dalla dal 57 per cento delle società di capitali: le altre, in massima parte, non la versano perchè presentano costantemente redditi negativi.
Chi sarà penalizzato da questa soluzione? La CGIA, dati alla mano, fa questo quadro:
Quest’anno l’applicazione dell’Imu sugli immobili ad uso produttivo costerà 10 miliardi di euro. Dal monitoraggio eseguito dall’Ufficio studi della CGIA sui principali capoluoghi di provincia, emerge che la metà dei Comuni considerati applica sui capannoni l’aliquota massima, a dimostrazione del fatto che in questi ultimi anni i Sindaci hanno deciso, nella stragrande maggioranza dei casi, di contenere la pressione fiscale sulle abitazioni principali, a scapito, tuttavia, di quella sulle attività produttive.
Al netto delle deduzioni fiscali, gli alberghi saranno le attività economiche maggiormente penalizzate dall’applicazione dell’Imu e della Tasi: infatti, quest’anno pagheranno mediamente quasi 12.000 euro. Seguono le grandi attività commerciali, con poco pi๠di 8.000 euro, e i capannoni delle grandi industrie, con quasi 6.500 euro. Se i capannoni di minori dimensioni subiranno nel 2015 un prelievo medio di 4.000 euro, sugli uffici e sugli studi privati graverà una imposta media di poco superiore ai 2.000 euro. Infine, su negozi e laboratori artigianali l’Imu “peserà †rispettivamente 986 e 759 euro.