Il carico fiscale ha raggiunto la quota record del 43,3 per cento ma èdestinata ad aumentare nei prossimi anni. Eppure gli italiani non devono far fronte soltanto ad un rincaro. Dal 2015, infatti, su ogni litro di carburante ci sarà una tassazione supplementare di 2,2 centesimi di euro. Ecco cosa succederà .
Non basta che negli anni aumentino le tasse, ci sarà anche un aumento sulle tasse previste per i beni di consumo che rendono la quotidianità ancora pi๠complessa, soprattutto per i lavoratori. Come spiega bene la CGIA di Mestre nel 2015 èprevisto un gettito di 671 milioni di euro e si ècerti che ci sarà una tassa in pi๠di 2,2 centesimi di euro su ogni litro di carburante venduto.
Gli aumenti fiscali sui carburanti sono una croce sia per chi i privati che per le imprese e negli ultimi 4 anni sono stati fin troppo consistenti. Gli automobilisti, tanto per capire meglio la drammaticità del momento, hanno subito 9 ritocchi al rialzo di accise e IVA sui carburanti. Il decimo rialzo sarà a gennaio 2015. Lo ha stabilito il Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli che ha spiegato l’importanza di tassare ogni litro di carburante con una gabella di 2,2 centesimi di euro. In questo modo si reperiranno in un anno 671 milioni di euro e pi nel 2016 si dovrebbero portare nelle casse dello stato altri 17,8 milioni di euro.Â
L’ennesimo ritocco all’ins๠del prezzo dei carburanti èlegato all’abolizione dell’IMU sulle abitazioni principali la cui copertura era soltanto in parte garantita dall’aumento dell’IVA. Il presidente della CGIA di Mestre spiega con queste parole la situazione:
“Nonostante il greggio sia sceso sotto i 64 dollari, in Italia il prezzo dei carburanti alla pompa rimane ancora molto elevato. Ovviamente, a incidere èil carico fiscale che, sia sulla benzina sia sul gasolio per autotrazione, non ha eguali in Europa. Inoltre, tenuto conto che oltre l’80 per cento delle nostre merci viaggia su gomma non èda escludere che gli aumenti di inizio anno spingeranno all’ins๠soprattutto i prezzi dei principali beni di consumo, penalizzando le famiglie pi๠in difficoltà . Inoltre, non dobbiamo dimenticare che oltre agli autotrasportatori ci sono intere categorie come gli autonoleggiatori, i taxisti, i padroncini, gli agenti di commercio che, utilizzando professionalmente ogni giorno l’autovettura o il furgone, rischiano di appesantire ulteriormente una situazione economica già molto deteriorata negli ultimi anni”.