Il fisco o meglio la legge, annuncia che le cartelle esattoriali spedite tramite posta elettronica certificata, quindi tramite PEC, potrebbero essere nulle. Ecco i termini della sentenza che fa discutere e fa sperare.Â
La notifica delle cartelle esattoriali via PEC da giugno sarà obbligatoria verso imprese e professionisti ma oggi, dopo una sentenza si potrebbe dover modificare la normativa perchè manca la garanzia di conformità all’originale e di effettiva ricezione. Come si va avanti?
La cartella esattoriale con notifica via posta elettronica certificata (PEC) ha suscitato le perplessità dei magistrati della CTP di Napoli, che in una sentenza recente hanno espresso “ragionevoli perplessità †sulla sua validità . Contro il sistema in questione si sono schierate anche le associazioni di contribuenti. Sembra infatti che sia contraria all’invio delle cartelle via PEC anche l’Associazione Italiana Contribuenti, secondo cui
la posta elettronica certificata non offre le garanzie tipiche della raccomandata tradizionale e non contiene l’originale della cartella, ma solo una copia informatica priva di attestazione di conformità . Insomma, una sorta di semplice copia di dubbio valore giuridico perchè non garantisce la piena aderenza all’originale.
Ma il vero problema che poi abbiamo già citato in apertura, èun altro. Tutto ruota infatti attorno alla modalità di consegna: con l’invio tramite PEC, infatti, non sarebbe garantita la prova dell’effettivo ricevimento da parte del destinatario perchèl’attestazione di spedizione e di immissione della mail nella casella del destinatario èfornita solo da un sistema informatico automatizzato. Il che vuol dire che non si potrebbe arrivare alla conclusione che il contribuente in difetto èstato avvisato dei suoi errori.