Com’ noto, le imprese italiane vantano crediti immensi verso la Pubblica Amministrazione per servizi e forniture di ogni tipo, e devono attendere molti mesi (o anni) per vedersi saldati tali crediti; ciಠpuಠcreare pesantissimi squilibri di liquidità per le aziende stesse, che allo stesso tempo (e in termini molto pi๠stringenti e inesorabili) devono perಠfronteggiare le proprie pendenze fiscali.
Ecco, quindi, la possibile soluzione, introdotta a luglio e operativa a partire dal gennaio 2011: l’impresa che vanta crediti verso Regioni, Province, Comuni ed enti collegati nonchè verso il Servizio Sanitario Nazionale puಠrichiedere dall’istituzione interessata una certificazione. In tale documento, l’ente riconosce di dover attribuire all’imprenditore una data somma (“certa, liquida ed esigibileâ€); la certificazione va rilasciata entro venti giorni dall’istanza del cittadino.
Dopodichè, costui potrà utilizzare tale certificazione per compensare in tutto o in parte eventuali debiti iscritti a ruolo da parte di Equitalia o altro concessionario della riscossione. Una volta eseguita tale compensazione, per il contribuente la partita si chiude qui: sarà il concessionario a riscuotere (anche coattivamente) la somma dovuta presso l’ente locale debitore nei sessanta giorni successivi.
Le modalità operative di tale procedura saranno rese note con un prossimo decreto del Ministero delle Finanze.
Intanto, si possono trarre le prime considerazioni: va notato come la procedura non riguarda somme dovute dallo Stato e dalle sue articolazioni, come siano compensabili solo i debiti iscritti a ruolo, e inoltre che il creditore puಠessere solo un imprenditore.
Inoltre, la manovra rischia di creare grossi problemi di liquidità agli enti interessati: si stima che attualmente essi debbano circa 63 miliardi di euro alle imprese, di cui 40 solo dal S.S.N.
Fonte: Italia Oggi