Dalla legge di stabilità emerge un provvedimento fortemente voluto da diverse forze politiche, ma che non era mai stato approvato. Leggendo il testo ufficiale si scopre l’introduzione di un doppio contributo di solidarietà che sarà applicato sia sulle pensioni, sia sui redditi alti. Un cammino tortuoso quello di questo provvedimento dopo che era stato dichiarato il contributo di solidarietà illegittimo secondo la Consulta.
Questo doppio contributo dovrebbe far superare il problema che fu ravvisato proprio dalla Consulta. Il contributo di solidarietà previsto dal Governo Monti fu infatti dichiarato incostituzionale proprio perchè veniva applicato ad una sola categoria di persone, i pensionati d’oro, e quindi era da ritenersi discriminatorio e in violazione rispetto ai principi di uguaglianza previsti dalla nostra carta costituzionale.
Adesso il ticket sulle pensioni d’oro torna all’interno dei primi testi ufficiali della legge di stabilità 2014. C’èda dire che questo sembra un buon avvio, visto il lungo cammino parlamentare che dovrà affrontare la Finanziaria 2014 del Governo Letta. Lo stesso Premier ha auspicato ad un profondo lavoro delle forze parlamentari per poter migliorare la legge e trovare coperture alternative a quelle già sommariamente previste dall’Esecutivo. Il Parlamento dovrà perಠseguire il solco tracciato dal Governo, ovvero il non aumento della pressione fiscale a carico dei contribuenti. Grande importanza sarà riservata al capitolo previdenziale e al ritorno del contributo di solidarietà doppio su pensioni d’oro e redditi alti.
In base a quanto si legge all’interno dei testi ufficiali della legge di stabilità 2014 tornerebbe il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro, ovvero sopra tutti quegli assegni pensionistici che superano la soglia annua dei 150mila euro. Tali fondi sarebbero utilizzati per redistribuire risorse all’interno dello stesso sistema previdenziale. Il contributo di solidarietà sarà perಠdoppio visto che verrà introdotto anche una proroga di tre anni del contributo applicato a tutti i redditi superiori ai 300mila euro.
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