I negozianti, ad esempio, saranno costretti a richiedere ai propri clienti il codice fiscale, circostanza che di per sènon rappresenta un problema rilevante se non fosse che a tal fine dovranno essere dotati di un sistema di memorizzazione dei dati in modo tale da poter ricavare successivamente l’elenco delle operazioni e dei rispettivi clienti, con conseguenze sui costi non indifferenti in quanto bisognerà adeguare i sistemi contabili.
A questo poi bisogna aggiungere i costi necessari per assolvere l’obbligo stabilito dalla normativa, in forza della quale per i contratti di appalto, di fornitura, di somministrazione e per gli altri contratti periodici, l’operazione deve essere comunicata sono nel caso in cui i corrispettivi ricevuti nel corso di un anno solare superino complessivamente i 3.000 euro oppure i 3.600 euro per i privati. In questo caso, quindi, i costi sono connessi alla necessità di introdurre una codificazione dedicata alla necessità di legare le fatture registrate che fanno parte di un’unica operazione complessa.
Da non trascurare, inoltre, il fatto che bisognerà comunicare anche operazioni come la cessione di immobili e di autovetture il cui importo èsuperiore ai 3.000 euro, ma che in realtà sono già perfettamente monitorate dall’anagrafe tributaria.