Per i servizi essenziali e per le addizionali IRPEF, nel 2014, una famiglia di 3 persone ha speso 2.398 Euro. I cosiddetti costi di cittadinanza sono aumenti ma per Federconsumatori non c’èstato un miglioramento dei servizi essenziali.
Ecco il comunicato esaustivo di Federconsumatori sui costi di cittadinanza:
L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha realizzato il terzo rapporto sui costi di cittadinanza, analizzandole spese sostenute dalle famiglie nel 2014 per usufruire dei servizi essenziali (assistenza sanitaria, trasporti pubblici locali, raccolta rifiuti, asili nido e fornitura di acqua) con l’aggiunta delle addizionali IRPEF comunali e regionali. Il campione considerato nell’indagine èrappresentato da una famiglia composta da tre persone (due adulti e un figlio che nel 10% dei casi ha meno di 4 anni) che abita in un appartamento di proprietà di 100 mq e con un reddito di 36.000 euro annui (pari ad un ISEE di circa 18.000 euro) e si riferisce alle 14 città metropolitane italiane. La spesa media registrata per i costi di cittadinanza risulta pari a ben 2398,00 euro, pari al 31,47% in pi๠rispetto al 2007. La città dove la spesa media registrata èpi๠alta èTorino con 2760,6 euro, seguita da Roma (2637,6 euro) e da Genova (2609,4 euro) mentre i costi medi pi๠bassi sono stati rilevati nell’ordine a Venezia (2132 euro), Cagliari (2209,2 euro), Firenze (2225,6 euro) e Milano (2247 euro) . La spesa complessiva a Torino, la città pi๠cara in assoluto, risulta superiore del 15,12% rispetto all’importo medio e del 24,48% rispetto ai valori rilevati a Venezia, che appunto la città pi๠economica. Nel corso dei sette anni di crisi economico finanziaria si sono verificati aumenti importanti nelle diverse voci. Per quanto riguarda i servizi, i costi dei biglietti orari per i trasporti pubblici hanno fatto registrare una vera e propria impennata: +79,05%. Lo stesso si puಠdire per la tassa sui rifiuti, aumentata del +71,76% rispetto al 2007. Notevole anche l’incremento rilevato per le imposte locali: l’addizionale comunale e regionale IRPEF hanno fatto registrare rispettivamente un aumento del +65,9% e del +48,39%. Tutto ciಠa fronte, in diversi casi, di un peggioramento dei servizi, sempre pi๠carenti o di difficile accesso. Una tendenza determinata dalla forte crisi dei bilanci comunali, a causa anche dei pesanti tagli operati dai governi che si sono succeduti in questi anni, nonchè dalle gestioni a volte inappropriate e inefficienti.