La Banca d’Italia ha fatto sapere che l’anno scorso la pressione fiscale ha raggiunto la cifra record del 43,3 per cento ma sembra che questo livello sia destinato ad essere superato nei prossimi anni. A dare l’allarme in tal senso èla CGIA di Mestre che ritiene che il carico fiscale sui contribuenti italiani nei prossimi anni, aumenterà in maniera graduale.Â
L’Ufficio Parlamentare di Bilancio dice che la pressione fiscale salirà ancora andando oltre la cifra record del 43,3% indicata da Bankitalia. Già nel 2015 il valore del carico fiscale dovrebbe salire al 43,6 per cento ed essere confermato poi nel 2016 e nel 2017 prima di riprendere la sua ascesa.
Questa percentuale in aumento sembra legata all’incremento delle aliquote IVA che saliranno ancora a partire dal 2016. Come spiega bene Giuseppe Bortolussi della CGIA di Mestre, ci sono gli estremi per un’inversione di tendenza a patto che sull’argomento intervenga il Governo. Ci sarebbe infatti bisogno di un taglio importante della spesa pubblica che dovrebbe essere ridotta di almeno 29 miliardi di euro per avere un impatto positivo sulla tassazione.
Per il 2016, anno in cui inizieranno a crescere le aliquote IVA, il governo Renzi èchiamato a ridurre la spesa pubblica di 16,8 miliardi di euro che dovranno arrivare a 26,2 miliardi nel 2017 e a 28,9 miliardi nel 2018. Nel caso in cui il taglio della spesa pubblica fosse rimandato oppure bypassato, allora èprobabile un aumento dell’aliquota IVA di due punti percentuali nel 2016 sia per le aliquote oggi al 10% sia per quelle al 22 per cento.
Nel 2017 ci sarà comunque un incremento di un punto percentuale dell’IVA e poi dal gennaio 2018 si dovrà prendere nota di un ulteriore +0,5%. Il che vuol dire che alla fine del triennio 2016-2018 ci sarà un aumento dell’aliquota inferiore fino al 13 per cento e un amento dell’altra aliquota fino al 25,5 per cento.Â