La nuova imposta, infatti, decollerà solo nel 2014. Se non altro i Comuni italiani avranno tutto il tempo di prepararsi, dato che il gettito sarà diretto a loro e sempre loro saranno tutte le competenze in maniera di riscossione e accertamento.
Ma cos’, dunque, l’IMP? Viene introdotta fondamentalmente per motivi di semplificazione: essa, infatti, accorperà diversi tributi oggi esistenti e gravanti sugli immobili, fra cui spiccano l’ICI, la quota di IRPEF e relative addizionali derivanti dai redditi fondiari (e cioèdal possesso di terreni e fabbricati), l’imposta di registro, le imposte su successioni e donazioni, nonchè bolli, tributi speciali catastali e altro ancora. Tutte queste imposizioni, dunque, chiuderanno presto i battenti, a fronte della nascita dell’IMP.
La base imponibile sarà determinata catastalmente (per ora non se ne sa di pià¹), mentre l’aliquota verrà decisa forse quest’autunno. Ai Comuni dovrebbe essere dato il potere di variare quest’ultima in pi๠o in meno del tre per mille; in tutti i casi, l’abitazione principale sarà esentata dal tributo.
Oltre all’IMP sul possesso di immobili, perà², nascerà anche l’IMP sul trasferimento degli stessi. In caso di cessione, si pagherà un’IMP pari probabilmente all’8% del valore del bene, aliquota che cala rispettivamente al 3 e al 2% nell’ipotesi di prima casa e di immobili ereditati o donati.
Infine, all’IMP principale descritta sommariamente, il singolo Comune potrà (previa consultazione popolare) scegliere di accorpare in essa anche altri tributi, come il canone di occupazione del suolo pubblico e l’imposta sulla pubblicità .
Fonte: Il Sole 24 Ore