L’IMU e la TASI continuano ad ossessionare i contribuenti che adesso si trovano di fronte ad un altro sistema di calcolo pensato per i casi in cui la casa dei genitori sia data in uso ai figli. Ecco come calcolare  l’importo della tassa, tra le pi๠odiate di sempre.Â
Per chiarire le diverse situazioni si èpartiti da una serie di richieste da parte dei contribuenti. La risoluzione 1/Df del 17 febbraio 2016 e chiarisce alcuni interrogativi in materia di applicazione dell’Imu e della Tasi in relazione alle agevolazioni introdotte dalla legge di stabilità 2016 (articolo 1, comma 10, legge 208/2015). Il fisco mette in guardia i contribuenti spiegando le basi della nuova disciplina:
“La nuova disciplina, ricordiamo, taglia del 50% la base imponibile Imu e Tasi degli immobili dati in uso gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado (genitori e figli, quindi), che li utilizzano come abitazione principale, ossia vi hanno la residenza anagrafica e la dimora abituale. Le condizioni sono che:
- gli immobili non appartengano alle categoria considerate “di lusso†(A/1, A/8, e A/9)
- il contratto di comodato sia registrato
- il comodante possieda un solo immobile in Italia (ovvero, oltre a quello concesso in comodato, un altro nello stesso comune, adibito a propria abitazione principale)
- il comodante risieda anagraficamente e dimori abitualmente nel comune dell’abitazione messa a disposizione del parente. “
Ci sono perಠda tenere in considerazione anche i casi speciali. Quali? Un esempio èfornito dal fisco che ribadisce come si applichi tutto quando èrispettata “la regola secondo cui il contribuente debba possedere un solo immobile in Italia: la risoluzione spiega che si deve intendere un solo “immobile a uso abitativoâ€, restano fuori, quindi, ad esempio, terreni agricoli e negozi”.