Siamo a pochi giorni dalla scadenza del pagamento di IMU e TASI e secondo i conti della CGIA di Mestre riportati dall’Ansa, èin arrivo una vera e propria stangata per le aziende, la solita stangata da mettere sotto l’albero.Â
Gli imprenditori italiani pi๠che prepararsi al Natale dovrebbero prepararsi alla Pasqua visto che questa scadenza èper loro una vera e propria Passione. Di fatto, come scrive anche l’Ansa tra Imu e Tasi gli imprenditori dovranno sborsare il prossimo 16 dicembre ben 5 miliardi. E saranno gli albergatori, nonostante i tempi di ‘magra’ a pagare di pià¹.
Questo il calcolo fornito dalla CGIA di Mestre e riporto dall’Ansa:
Entro il prossimo 16 dicembre – spiegano gli artigiani – anche gli imprenditori saranno chiamati a versare la seconda rata di Imu e Tasi che complessivamente costerà 5 miliardi di euro. Lo sforzo maggiore sarà richiesto agli albergatori che mediamente saranno chiamati a versare 6.000 euro circa.
Seguono i proprietari dei grandi magazzini commerciali, con poco pi๠di 4.000 euro, e i “capitani” delle grandi industrie, con 3.240 euro. Se per i capannoni di minori dimensioni , gli artigiani e i piccoli imprenditori pagheranno poco pi๠di 2.020 euro, per gli uffici e per gli studi privati i liberi professionisti verseranno un’imposta media di 1.010 euro.
Infine, il saldo su negozi e laboratori costerà ai commercianti e ai piccoli artigiani rispettivamente 492 e 378 euro. La Cgia fa sapere che ègiunta a questi risultati utilizzando, per ciascuna tipologia di immobile strumentale, le aliquote medie risultanti dall’analisi delle delibere dei Comuni capoluogo di provincia pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze. Le brutte notizie, purtroppo, non finiscono qui. Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, ricorda: “Dal 2011, ultimo anno in cui abbiamo pagato l’Ici, al 2015, l’incremento del carico fiscale sugli immobili ad uso produttivo e commerciale èstato spaventoso. Tutto ciಠha dell’incredibile.