Italia: un paese tartassato dalla pressione fiscale. Questo èquanto emerge dall’Ufficio studi della Cgia che conferma come la pressione fiscale ufficiale per il 2017 in Italia sia attesa al 42,5%. Addirittura pi๠alta la pressione fiscale reale che si attesterà intorno al 48,8% lanciando l’Italia fra i primi paesi con la pressione fiscale pi๠alta in tutta Europa.Â
Con un peso reale del fisco italiano tra i pi๠elevati in Europa, da un lato èdifficile fare impresa e dall’altro chi lavora come dipendente percepisce uno stipendio netto pari alla metà di quanto costa al proprio titolare. Sia gli uni sia gli altri sono vessati da un fisco ingiusto ed eccessivo che, insieme alla burocrazia ottusa e snervante, continua a rappresentare il principale ostacolo alla ripresa economica del Paese.Â
Spiega il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo.
La differenza fra la pressione fiscale reale e quella ufficiale èdata dal fatto che il nostro Pil include l’economia non osservata e legata alle attività irregolari e al sommerso economico.
Ipotizzando che l’incidenza dell’economia sommersa e delle attività illegali sul Pil nel triennio 2015-2017 non abbia subito variazione rispetto al 2014, la pressione fiscale ufficiale (che risulta dal rapporto fra le entrate fiscali ed il Pil prodotto in un anno) nel 2017 potrebbe continuare ad attestarsi intorno al 42,5%.
Se eliminiamo il sommerso, e dunque calcoliamo una diminuzione del prodotto interno lordo, aumenta anche il risultato ottenuto dal rapporto tra il gettito fiscale e il Pil.
IMPRESE ITALIANE, LE PIU’ TARTASSATE IN EUROPA
La pressione fiscale reale che su lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati e imprese che si comportano correttamente nei confronti del fisco èpertando superiore a quella ufficiale di 6,3 punti e per l’anno in corso dovrebbe attestarsi intorno al 48,8% con un peso complessivo del fisco decisamente troppo alto.
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