Che il TFR in busta paga fosse accompagnato da una serie di dubbi, era ormai chiaro da tempo, ma poi non era stata ancora effettuata un’indagine sulle scelte dei lavoratori che hanno visto cambiare le carte in tavola rispetto al trattamento di fine rapporto, appena 2 giorni fa.Â
Al TFR in busta paga abbiamo dedicato numerosi articoli e v’invitiamo a fare il punto della situazione con questi 5 spunti:
- TFR in busta paga, i lati negativi ne scoraggiano l’adozione
- TFR in busta paga, cosa cambierebbe da marzo
- 5 cose da sapere sul TFR in busta paga – prima parte
- 5 cose da sapere sul TFR in busta paga – seconda parte
- Riepilogo utile sulla richiesta del TFR in busta paga
Dopodichè possibile parlare dell’indagine della Confesercenti che ha confermato il flop del TFR in busta paga che non piace ai lavoratori soprattutto per l’aliquota ordinaria usata per la tassazione del trattamento di fine rapporto quando questo concorre ad imbottire la busta paga mensile.
L’adesione al TFR in busta paga èstata fatta soltanto dal 6% dei lavoratori dipendenti e secondo Confesercenti l’86% degli aventi diritto a questa misura economica, lascerà il TFR in azienda. L’opzione puಠessere esercitata in qualsiasi momento tra il mese di marzo e quello di giugno 2018 ma èpoi irreversibile. Confesercenti stima che entro il 2015 ad optare per il TFR in busta paga sarà il 17% dei lavoratori che possono farlo perchè c’ègià un 11% che dice di farlo entro l’anno.
Le imprese, davanti a questa scelta dei lavoratori, tirano un sospiro di sollievo visto che il 58% delle imprese che dovranno erogare il TFR in busta paga se richiesto, dichiara che potrebbe avere problemi di liquidità . In pi๠il 79% delle imprese ha anche detto che ha avuto difficoltà nell’ottenere finanziamenti per coprire questa misura.