Addio al condono anche se resta la pace fiscale: cambia, e anche in maniera sostanziale, il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio.Â
Oltre all’inserimento di diversi emendamenti, tra cui l’estensione della rottamazione alle imposte comunali o l’introduzione di una tassa sui money transfer, resta la modifica pi๠evidente prima del passaggio in Senato.Â
In pratica sparisce la forma pi๠vicina al condono: sparisce infatti la sanatoria dei debiti fiscali fino a 100mila euro di imponibile annuo con la presentazione di una dichiarazione integrativa speciale e con il pagamento di un’aliquota del 20%. Vengono invece introdotte sanzioni, ma piuttosto blande (pari a 200 euro) per sanare irregolarità formali che non hanno comportato un vantaggio fiscale per il contribuente.
per punire le inadempienze formali che non hanno inciso effettivamente sulla determinazione dell’imposta.
In sostanza sparisce la possibilità di poter “integrare†fino a 500mila euro di imponibile annuo (100mila per ogni periodo fiscale), somma entro il 30% del dichiarato, andando a pagare un’imposta sostitutiva.Â
Praticamente a questi punto per sanare le pendenze con il fisco resta solo Rottamazione Ter che prevede l’intero pagamento dell’imposta originariamente dovuta, ma senza l’applicazione di sanzioni, interessi di mora. Sono previste dieci rate semestrali da distribuire in cinque anni e la possibilità di poter regolarizzare anche gli avvisi bonari quando per le pendenze non sono ancora state emesse le cartelle esattoriali.Â
Era stata proprio la forma di regolarizzazione pi๠vicina al condono a creare tensione fra Lega e Movimento 5 Stelle.Â
Fra gli altri emendamenti, anche la reintroduzione del bonus bebà¨, la tassazione dei money transfer all’1,5% e la detassazione delle sigarette elettroniche.Â
PACE FISCALE, AL VIA DAL 13 NOVEMBRE
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