La Corte di Cassazione si èpronunciata in merito a un tema molto spinoso, inerente le cartelle esattoriali. Il pronunciamento èarrivato nel corso dell’estate mediante due differenti ordinanze che sono state emanate dalla Cassazione.
La materia riguarda in particolare il tema della nullità della cartella esattoriale nel caso in cui questa presenti dei vizi, cioènel caso in cui non sia sufficientemente motivata e nel caso in cui non vengano indicati in maniera corretta gli importi richiesti al contribuente.
L’intento della Corte èinfatti quello di assicurare la massima trasparenza e per questo ègiunta a questa conclusione, ribadita in due provvedimenti distinti. Nel dettaglio queste due delibere prevedono delle specifiche, che andiamo ad analizzare di seguito.
Viene considerata nulla la cartella esattoriale che riporta l’indicazione “omesso o carente versamento dell’impostaâ€, cioèche non specifica in maniera esplicita la reale entità dell’importo.
Questa decisione èstata pressa dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 20211 del 3 settembre 2013. Tutto ciಠha origine da un particolare ricorso che fu presentato dall’Agenzia delle Entrate contro un contribuente che si era lamentate proprio dell’assenza di giustificazioni nella cartella esattoriale.
La Suprema Corte di Cassazione ha deciso cosଠdi dare ragione al contribuente, affermando che l’indicazione di omesso o carente versamento non costituisce adeguata motivazione di una pretesa fiscale e nel caso in cui la cartella esattoriale non contenga ulteriori dati idonei a sorreggere le ragioni dell’Amministrazione viene considerata nulla.
Altro caso che farà disciplina èstato emesso con un’ordinanza precedente, la n. 15188 del 18 giugno 2013, che ha stabilito la nullità della cartella esattoriale  nel caso in cui non risulti essere chiara al suo interno la causale delle somme pretese dal Fisco.
Infatti secondo la Suprema Corte, la cartella esattoriale deve contenere una serie di informazioni ed  indicazioni sufficienti al contribuente di identificare causale delle somme pretese dall’amministrazione finanziaria.