Circolare AdE 19-2010: indicazioni sul contenzioso tributario

Nel dicembre scorso, la Corte di Cassazione ha emanato un pacchetto di sentenze che hanno destato molto scalpore: èstato infatti demolito, presumibilmente per sempre, il potere dell’Agenzia delle Entrate di contestare al contribuente redditi o fatturati superiori a quanto dichiarato, basandosi esclusivamente sulla base degli studi di settore.

Leggi il resto

Fisco: verso dichiarazioni precompilate e rimborsi veloci

Se il sistema tributario italiano dovrebbe (secondo le intenzioni pi๠volte annunciate dal ministro Tremonti) essere soggetto ad una rivisitazione generale nel prossimo triennio, l’Agenzia delle Entrate comincia a muoversi da sola lungo le direttrici di sua competenza.

Il direttore Attilio Befera, infatti, ha chiarito recentemente le quattro linee-guida che muoveranno l’azione rinnovatrice dell’Agenzia nel corso del 2010, che peraltro portano avanti strade già  tracciate negli anni passati.

Leggi il resto

Circolare 18/2010 sulle vendite immobiliari

Fra le norme antielusive introdotte dal viceministro Visco nel 2006, una andava a modificare l’articolo 39 del DPR 600/1973 e l’articolo 54 del DPR 633/1972, che analizzavano le questioni legate agli accertamenti sulle vendite di immobili, rispettivamente sotto il profilo delle imposte dirette e dell’IVA.

Leggi il resto

Beni strumentali: plusvalenze, minusvalenze e autoconsumo

Quando un cespite èceduto a terzi, la differenza fra il corrispettivo e gli ammortamenti maturati nel frattempo costituisce plusvalenza o minusvalenza (se, rispettivamente, positiva o negativa).

Per coloro che producono redditi di impresa, plusvalenze e minusvalenze costituiscono da sempre componenti di reddito da considerare con la dovuta attenzione; bene precisare che non necessariamente il loro ammontare fiscale corrisponde a quello civilistico, a causa della diversità  dei calcoli applicati.

Leggi il resto

Beni strumentali ad uso promiscuo

Come regola generale, le quote di ammortamento dei beni strumentali sono deducibili nell’esercizio in cui maturano, purchè i beni cui si riferiscono siano integralmente inerenti all’attività .

Parliamo invece di beni promiscui quando essi sono impiegati in parte per scopi imprenditoriali e in parte per scopi privati: per esempio, coloro che lavorano da casa potranno considerare l’arredamento, il computer ecc. come beni promiscui.

Leggi il resto

Ammortamento degli immobili e dei beni gratuitamente devolvibili

Nel 2006 entrಠin vigore una norma nuova, molto complessa e onerosa per i contribuenti. Partendo dal presupposto che ogni fabbricato insiste su un terreno e che quest’ultimo non perde valore con il tempo, si stabilଠche l’ammortamento andava calcolato solamente sul valore del fabbricato.

Percià², chi aveva comprato separatamente terreno e fabbricato non aveva particolari problemi, mentre chi (la grande maggioranza) li aveva comprati insieme, doveva separare dal valore complessivo quello del terreno. Il discorso, bene precisarlo, riguarda qualsiasi tipo di fabbricato, inclusi quelli inseriti in un condominio.

Leggi il resto

Ammortamento anticipato, accelerato, ridotto e integrale

Fino a pochi anni fa, le leggi fiscali prevedevano un ricco campionario di alternative all’ammortamento ordinario; in seguito, l’esigenza di semplificare il diritto nonchè di aumentare la pressione fiscale, ha spinto il legislatore ad eliminare molte di queste forme.

àˆ bene perಠdarne conto, poichè gli effetti di quanto effettuato in passato potrebbero ancora riverberarsi negli anni a venire fino ad esaurimento.

Leggi il resto

Ammortamento ordinario cespiti materiali

Analizziamo le regole per l’ammortamento delle immobilizzazioni materiali ai fini dell’imposta sui redditi.

Precisiamo che, per tali beni, le regole sono dettate dal T.U.I.R. per le società  di capitali e gli altri soggetti IRES, ma si applicano integralmente anche per imprenditori individuali e società  di persone, mentre qualche precisazione ulteriore andrà  fatta per i liberi professionisti.

Leggi il resto

Ammortamenti IRAP e imposte differite e anticipate

Come si ègià  spiegato, i motivi che muovono il legislatore fiscale differiscono da quelli propri del legislatore civilistico; e in pochi campi come l’ammortamento troviamo regole tanto divergenti fra bilancio e dichiarazione dei redditi.

Prima di analizzare le regole da seguire, èbene fare alcune premesse.

Leggi il resto

Credito IVA società  di comodo

Se una società  risulta “di comodo” al test di operatività , non subisce conseguenze solo dal punto di vista dell’imposta sul reddito: anche per quanto concerne l’IVA si hanno conseguenze importanti.
La finalità  èquella di contrastare le indebite compensazioni dell’imposta sul valore aggiunto, soggette negli anni a numerose norme di contrasto.

Leggi il resto

Reddito minimo di una società 

Dal test di operatività  emerge se i ricavi dichiarati dalla società  commerciale sono inferiori ai ricavi presunti, e quindi se la società  èdefinibile come “non operativa”.
In quest’ipotesi, la società  ètenuta a calcolare l’imposta su un reddito minimo, prescindendo del tutto dal reddito dichiarato (anche se la società  si dichiarasse in perdita).

Leggi il resto

Ricavi presunti società  di comodo

Nell’articolo precedente si èdescritto a grandi linee il funzionamento del test di operatività . Risulta evidente che, per determinare l’ammontare dei ricavi presunti, occorre conoscere due parametri: le tipologie dei beni che entrano nel calcolo e le aliquote da applicare. Il restante parametro, il valore da attribuire loro, èinfatti quello che risulta in contabilità .

Va segnalato, preliminarmente, come i beni in corso di costruzione siano esclusi dal calcolo, poichè, per definizione, non hanno ancora un loro rendimento; rientrano pienamente, invece, i beni di valore unitario inferiore a € 516,46 sottoposti ad ammortamento integrale.

Leggi il resto

Società  di comodo: test di operatività 

Laddove non operano cause di esclusione o di disapplicazione integrale e l’eventuale interpello non sia stato accolto, le società  commerciali sono obbligate a sottoporsi al test di operatività  per verificare se sono definibili o meno come società  di comodo.

Il test si esegue compilando un apposito prospetto presente all’interno del modello UNICO; in caso di disapplicazione parziale, il prospetto sarà  compilato non considerando le componenti per cui vale la peculiare circostanza.

Leggi il resto