Guida all’ICI: l’aliquota e la base imponibile

Definiti quali immobili sono esenti da ICI, per esclusione individuiamo quelli che invece danno luogo all’imposta, calcolata mediante la moltiplicazione fra l’aliquota e la base imponibile.

In merito all’aliquota, essa puಠoscillare fra lo 0,4% e lo 0,7%: sarà  poi il Comune a decidere il valore preciso, eventualmente differenziando per tipologia di immobile o per categoria di soggetto passivo.

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Guida all’ICI: esenzioni e agevolazioni

I singoli Comuni, come già  accennato, possono stabilire ipotesi di riduzione o totale esenzione dall’imposta: queste delibere, naturalmente, hanno efficacia esclusivamente sul territorio del singolo Comune interessato.

Esistono perಠdelle ipotesi di esenzione fissate dalla legge che si applicano sull’intero territorio nazionale. La pi๠nota èstata introdotta nel 2008: il fabbricato che costituisce “abitazione principale” èsente dall’ICI.

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Guida all’ICI: presupposto e soggetti passivi

ici

L’ICI èl’Imposta Comunale sugli Immobili. Nata nel 1993, costituisce la principale entrata tributaria dei Comuni, sebbene la recente soppressione dell’imposta sulla prima casa ne abbia ridimensionato il gettito in misura consistente; rappresenta inoltre la principale imposta di natura patrimoniale prevista dall’attuale ordinamento.

Poichè un tributo col quale tutti i cittadini hanno a che fare, èbene fornire un quadro dettagliato sulle sue caratteristiche e il suo funzionamento, sebbene sia probabile che il futuro federalismo fiscale ne modificherà  prossimamente l’assetto.

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Taglio dell’acconto IRPEF

soldi euro

Come largamente previsto, il Governo ha deciso un taglio sugli acconti da versare entro il 30 novembre; la sorpresa riguarda perಠi contribuenti interessati.

La misura, infatti, riguarda soltanto l’imposta sui redditi ed esclusivamente per i soggetti IRPEF. Del tutto esclusi, dunque, i soggetti IRES e, soprattutto, nessuno sconto èprevisto in materia di IRAP, a dispetto delle voci che si erano rincorse nelle settimane scorse.

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Deduzione delle spese nei paradisi fiscali

banca alle isole cayman

Fra le numerose norme antielusive presenti nel nostro ordinamento tributario, una delle pi๠importanti ècontenuta nell’art. 110 del DPR 917/1986, analizzata a fondo nella recente circolare 46/2009 dell’Agenzia delle Entrate.

E’ stabilito che un’impresa puಠdedurre dal reddito gli oneri relativi all’acquisto di beni e servizi forniti da soggetti residenti in Paesi iscritti nella famigerata “black list” del Ministero delle Finanze, e cioèi paradisi fiscali, soltanto se l’imprenditore stesso dimostra che quel dato fornitore svolge effettivamente al suo Paese un’attività  economica, che la spesa si èverificata veramente e che vi sono state reali ragioni aziendali che hanno motivato tale acquisto.

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Avviso telematico all’intermediario

soldi

Da alcuni anni il legislatore ha stabilito che, qualora il contribuente si serva di un intermediario abilitato (dottore commercialista, consulente del lavoro, CAF eccetera) per inviare le proprie dichiarazioni fiscali e successivamente dovessero emergere irregolarità , anzichè inviare con raccomandata l’avviso bonario al cittadino stesso, èpossibile inviare il documento per via telematica all’intermediario medesimo.

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Flop dell’agevolazione su mobili ed elettrodomestici

lavatrice

Delle varie misure anticrisi varate nell’ultimo anno, l’incentivo per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici ècon tutta probabilità  quello che si èrivelato pi๠inefficace. I dati, non ancora definitivi, sull’applicazione dell’agevolazione, infatti, sono sconfortanti.

Ricordiamo brevemente che l’incentivo consiste nella detrazione del 20% (da spalmare in cinque anni) del costo di acquisto, appunto, di mobili ed elettrodomestici fino ad un massimo di diecimila euro.

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Rimborsi IRAP, ecco le nuove regole

soldi euro

Una recente manovra anticrisi ha stabilito il diritto dei consumatori a dedurre il 10% dell’IRAP dall’imposta sui redditi, purchè nel periodo d’imposta si siano sostenute spese per personale dipendenti o per interessi passivi; la deducibilità  èapplicabile retroattivamente nei quattro periodi d’imposta precedenti, con la conseguente possibilità  di richiedere un rimborso.

Sennonchè, i fondi momentaneamente stanziati sono molto scarsi rispetto alle istanze preventivabili, cosଠla
procedura prevista del click-day prima rinviata èstata sospesa perchè inadeguata.

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Quando non vale la protezione dello scudo (seconda parte)

Si ricorda che la protezione scatta al momento della presentazione della dichiarazione di emersione, e non al momento del precedente versamento della tassa una tantum: il contribuente deve quindi evitare l’errore di pagare e poi lasciar passare le settimane senza presentare la dichiarazione (il termine ultimo èil 15 dicembre), o rischia di finire nel frattempo nel mirino di qualche funzionario erariale particolarmente malevolo.

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Quando non vale la protezione dello scudo (prima parte)

Non tutti coloro che hanno illecitamente esportato o detenuto ricchezze di ogni genere all’estero possono sperare di ottenere l’assoluzione per i loro peccati ricorrendo allo scudo fiscale; esistono infatti diverse ipotesi in cui la legge prevede una sorte ben differente.

Le norme, infatti, stabiliscono che la protezione non èaccordata a coloro nei cui confronti sia già  stata avviata un’attività  di accertamento da parte degli organi dell’Amministrazione Finanziaria.

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Scudo fiscale: le modalità  di regolarizzazione

scudo fiscale

La regolarizzazione, come indicato in un precedente articolo, consiste nella possibilità  di dichiarare i propri possedimenti all’estero e ivi mantenerli, pagando la tassa del cinque percento. àˆ una strada praticabile solamente quando i beni si trovano comunque in territorio comunitario o in uno dei Paesi con i quali sussistono mutui accordi di collaborazione informativa.

Mentre il rimpatrio si puಠattuare attraverso diverse soluzioni, la regolarizzazione prevede una procedura univoca.

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Fiscalità  della musica per i non residenti

cantante con i musicisti

I soggetti non residenti in Italia sono soggetti a tassazione per i redditi prodotti nel nostro Paese. Ma come si applicano questi principi in tema di proventi musicali, e, pi๠in generale, in tema di redditi di lavoro autonomo prodotti da esercenti arti e professioni?

Generalmente, esistono due strade alternative da seguire. Da un lato abbiamo le regole generali fissate dal DPR 600/1973; dall’altro, abbiamo le numerose e articolatissime convenzioni bilaterali stipulate fra la nostra Repubblica e moltissime altre nazioni, solitamente ricalcate sui modelli predisposti dall’OCSE.

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Associazioni musicali e contribuenti minimi

La guida di Fisco Oggi sulla fiscalità  degli operatori del settore musicale dedica un certo spazio anche alle seguenti due questioni: le associazioni fra artisti e i contribuenti minimi.

Il primo caso riguarda l’ipotesi di pi๠soggetti (nel nostro caso: pi๠musicisti, intendendo fra essi cantanti, autori, compositori ecc.) che si associano per eseguire la loro attività .

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Agevolazioni per bande e cori dilettantistici

banda dilettante

Si èaccennato al fatto che le prestazioni musicali esercitate saltuariamente costituiscono redditi diversi. Il reddito, dunque, ècostituito dalla differenza fra i compensi percepiti e le spese sostenute, purchè inerenti e documentate, secondo il principio di cassa.

Una norma particolare, tuttavia, pone una particolare agevolazione a favore di “direttori artistici e collaboratori tecnici […] da parte di cori, bande musicali e filodrammatiche che perseguono finalità  dilettantistiche”, come afferma l’art. 67, comma 1, lettera m del T.U.I.R.

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Tassazione dei diritti d’autore musicali

diritti musicali tassazione

Il T.U.I.R. (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) dedica alcune norme alla tassazione dei compensi derivanti dall’utilizzazione economica delle opere dell’ingegno; precisiamo che non vi èdifferenza fra i proventi da cessione definitiva dei diritti d’autore e le royalties derivanti da semplice concessione.

Perchè si parli di “opere dell’ingegno” ènecessario che siano presenti congiuntamente tre requisiti: creatività  (èstato realizzato qualcosa di nuovo), originalità  (dev’essere facilmente distinguibile da altre opere, e dunque non trattarsi di una semplice variazione di altre creazioni) e concretezza (l’opera deve essere riproducibile e quindi sfruttabile commercialmente).

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