Il Governo, nella persona del Presidente del Consiglio, ha promesso d’intervenire sullo spinoso sistema fiscale e previdenziale che interessa le partite IVA nel nostro Paese. L’intervento sulla questione sembra pi๠vicino alla luce delle proteste delle ultime settimane. Facciamo il punto.Â
Le Partite IVA, dopo l’introduzione della legge di Stabilità , si sono viste colpite da una vera e propria stangata che adesso dovrà essere “stabilizzata” nel 2015 per evitare che autonomi e professionisti siano oltremodo penalizzati con una riduzione consistente del rendimento della loro attività .
Il provvedimento alla gogna èquello che lascia da parte l’aliquota agevolata al 5% per dare spazio al regime forfetario con imposta sostitutiva al 15%, riducendo contestualmente il tetto del fatturato (da 30.000 a 15.000 euro) per l’accesso al nuovo regime fiscale.
Una volta che ci èresi conto di quello che stava accadendo, i parlamentari di destra e di sinistra hanno proposto degli emendamenti al  provvedimento che adesso sono all’esame della Camera. L’ipotesi che va per la maggiore èil prolungamento della normativa precedente che consentirebbe alle nuove partite IVA di scegliere tra vecchio (5%) e nuovo regime (15% senza limiti di durata ed età ) ancora per il 2015.
Il governo èanche impegnato nella ricerca delle risorse per evitare o limitare l’aumento dei contributi per professionisti e freelance iscritti alla Gestione Separata INPS. Servirebbe un tesoretto di 180 milioni di euro che andrebbe a congelare il rincaro dell’aliquota previdenziale che, com’èstato pi๠volte ribadito, per la Gestione Separata passa dal 27 al 30 per cento.
Alla fine dei giochi èprobabile che sul versante previdenziale si raggiunga un accordo di massima che se anche non congela del tutto l’aumento dell’aliquota, lo contiene nel +1%.