Lo ha dichiarato Unicredit: il contratto a tutele crescenti èquiparato al vecchio contratto a tempo indeterminato per quel che riguarda le richieste di mutuo e le altre operazioni commerciali. Rispettate quindi le attese positive del presidente dell’ABI. Ecco come si andrà avanti.Â
I vecchi requisiti reddituali richiesti a chi aveva un contratto a tempo indeterminato, saranno replicati nei riguardi di chi ha sottoscritto un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti perchè conta la stabilità del reddito pi๠della rinnovata disciplina dei licenziamenti.
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Questo almeno èquanto dichiarato da Unicredit. Una dichiarazione che non delude il presidente dell’ABI che si aspetta che adesso molti altri istituti di credito seguano l’esempio di Unicredit. Patuelli dell’Associazione bancaria italiana ha detto che per le banche non ètanto importante il fatto che le tutele dal licenziamento si esplichino in modo differente rispetto al passato, ma piuttosto che le domande di prestito vengano avanzate da lavoratori con contratto stabilizzato.
Gli fa eco il presidente di Unicredit che avvisa che il gruppo à¨Â ben lieto di favorire le ultime evoluzioni del mondo del lavoro, tese a valorizzare la continuità lavorativa indipendentemente dalla tipologia di contratto e dalla dimensione aziendale, e che la scelta conferma il loro impegno a supporto delle necessità finanziarie dei privati e delle famiglie.
I giovani con i nuovi contratti avranno quindi le stesse possibilità d’accesso ai prodotti creditizi dei vecchi lavoratori a tempo indeterminato, quindi avranno un canale nuovo per la richiesta di mutui e prestiti di ogni tipo.