L’Agenzia delle Entrate ha definito un piano triennale di lotta alla corruzione. Quest’ultima èda considerare non soltanto una piaga per la nostra società e per il mondo del lavoro, ma un’abitudine antieconomica molto complessa da estirpare.Â
L’Erario non si dà per vinto e comunica quanto segue rispetto ai buoni propositi per i prossimi anni. Da notare come l’Agenzia delle Entrate, prima ancora di fare un decalogo per i contribuenti e le imprese, stabilisca delle norme che i suoi dipendenti devono rispettare. Si parla della segnalazione degli illeciti, gli obblighi delle Entrate e di tanto altro ancora.
All’interno del “Piano triennale di prevenzione della corruzione†èinserita una sintesi del codice di comportamento dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, approvato il 16 settembre 2015, che contiene norme integrative ad hoc che tengono conto delle peculiarità derivanti dalla trattazione della delicata materia fiscale.
Primo bilancio, inoltre, per il Whistleblowing, la procedura che consente ai dipendenti di segnalare condotte illecite all’interno del proprio ufficio attraverso un canale informatico predisposto con una modalità di comunicazione crittografata. Dal febbraio 2015, quando èdivenuta operativa la procedura, sono state effettuate 210 segnalazioni, in parte ancora in lavorazione.Infine, all’interno del documento, èanche presente il “Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità †(Ptti), che illustra gli obblighi a carico dell’Agenzia in materia di trasparenza delle informazioni (pubblicazioni sul sito internet istituzionale, accesso civico del cittadino a documenti, informazioni o dati di cui èprevista la pubblicazione dalla normativa vigente) e le relative sanzioni in caso di inadempienza.
Il “Piano triennale di prevenzione della corruzione†èdisponibile sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it, seguendo il percorso home – L’Agenzia – Prevenzione della corruzione.