Alla luce della possibilità di optare per questa nuova tassazione, dunque, i proprietari di immobili in locazione si chiedono quando conviene optare per la cedolare secca sugli affitti.
A questa domanda non puಠessere fornita una risposta unica e sempre valida, in quanto la convenienza o meno di questa opzione deve essere valutata caso per caso. Quel che ècerto èche per essere conveniente la cedolare secca sugli affitti 2011 deve comportare dei vantaggi in termini di minori imposte per il contribuente, circostanza che dipende in larga parte dal livello di reddito e dalla tipologia di contratto.
Per valutare la convenienza della nuova forma di tassazione occorre anzitutto considerare le differenze tra la cedolare secca e la tassazione ordinaria. La cedolare secca, in particolare, sostituisce l’Irpef ordinaria, le addizionali regionali e comunali sul reddito fondiario, l’imposta di registro e l’imposta di bollo sui nuovi contratti di affitto. Nel caso della cedolare secca, inoltre, il calcolo viene fatto sul 100% del canone di affitto, mentre nel caso della tassazione ordinaria l’aliquota Irpef si applica all’85% per i contratti cosiddetti “liberi” e al 59,5% per i contratti a canone concordato. La cedolare secca, inoltre, impedisce al proprietario di aumentare il canone di affitto per tutta la durata del contratto, compresi gli aumenti Istat.
Detto questo, dunque, la cedolare secca per i locatori a canone concordato conviene nel caso in cui il reddito èsuperiore ai 28.000 euro, mentre per i locatori a canone libero la convenienza scatta già da un reddito superiore ai 15.000 euro, anche se la convenienza maggiore si ha sempre per redditi superiori ai 28.000 euro.