La legge di Stabilità ha prolungato fino a marzo la moratoria sui mutui per consentire ancora una volta alle aziende che hanno difficoltà con il rimborso delle rate del mutuo di sospenderne il pagamento fin tanto che le finanze sono state rimesse in sesto. Sospendere i pagamenti per le rate di prestiti, mutui e leasing, perà², ha un costo e qualche volta non conviene sostenerlo.Â
In un periodo di crisi èfacile che un’azienda abbia delle difficoltà con il rimborso delle rate del mutuo che ha sottoscritto in tempi  migliori. Le banche, in accordo con il governo fanno sଠche le aziende abbiano la possibilità di sospendere il pagamento delle rate previste dal piano d’ammortamento  ma la scelta di affidarsi a questa misura deve essere ponderata con molta attenzione perchè non èpriva di costi.
La moratoria infatti sembra donare una boccata d’ossigeno a privati e aziende ma non èa costo zero. In primo luogo bisogna ribadire che la sospensione riguarda la quota di capitale e non la quota d’interessi e i mutuatari quindi devono continuare a pagare gli interessi calcolati spesso sul debito residuo e non sulle rate sospese. Alla fine dei giochi il costo del mutuo diventa maggiore e gli esperti parlano di un aumento del 10%.
In secondo luogo bisogna considerare gli oneri di sospensione che includono gli interessi che si accumulano nel periodo di sospensione delle rate e che vanno pagati dal momento in cui la sospensione finisce. Altroconsumo èarrivato a fare una stima precisa dei costi di una sospensione di un mutuo a tasso fisso di 150 mila euro per 18 mesi. Si vanno a pagare 4000 euro in pià¹. Ad essere penalizzati, inoltre, sarebbero i possessori di un mutuo a tasso fisso rispetto a chi ha acceso un mutuo a tasso variabile.