Ricordiamo brevemente che il redditometro si basa sul confronto fra i redditi dichiarati e le spese sostenute dal contribuente nell’anno considerato.
Alle voci principali (immobili, viaggi, automobili, scuole private ecc.) si associano altrettanti coefficienti presuntivi di reddito: se il reddito dichiarato èinferiore a quanto emerge in via presuntiva dall’utilizzo dei coefficienti, il contribuente puಠattendersi di essere convocato per spiegare da dove sono arrivati quei soldi (risparmi, donazioni…), e su di lui ricade l’onere di dimostrare di non aver nascosto redditi.
Il nuovo redditometro èmolto pi๠severo rispetto alla versione precedente: si moltiplicano le spese considerate, si affinano i coefficienti e s’introduce, rispetto al passato, il rischio di accertamento in caso di scostamenti nel singolo anno, e non pi๠nell’arco di pi๠anni consecutivi, come previsto in precedenza.
Inoltre, secondo le insistenti indiscrezioni di stampa, nell’attesissimo provvedimento attuativo del direttore dell’Agenzia delle Entrate dovrebbe essere prevista l’ipotesi di controllo per ogni scostamento, anche minimo: i contribuenti interessati sarebbero quindi milioni (sebbene le risorse umane dell’Agenzia non potrebbero mai coprire tale ipotesi).
A tutti costoro, inoltre, verrebbero inviate lettere di avvertimento, simili a quelle ricevute a coloro che risultano incongrui agli studi di settore; l’idea sarebbe quella di intimidire i contribuenti, con un discorso del genere: “o ti metti in regola o preparati ad un accertamento a tappetoâ€.
Le continue indiscrezioni, perà², hanno suscitato una reazione inattesa e dura da parte delle Entrate. Con un comunicato stampa, infatti, l’Agenzia ha affermato seccamente che il provvedimento non èancora pronto e qualunque indiscrezione èpriva di fondamento. Inoltre, prima della sua emanazione saranno convocate per un confronto costruttivo tutte le categorie interessate.
Fonte: Il Sole 24 Ore e Agenzia delle Entrate