Prima dell’entrata in vigore del nuovo Regime dei Minimi, la spesa massima per i beni strumentali doveva essere di 15 mila euro su base triennale. Adesso invece si parla di 20 mila euro a chiusura esercizio.
Le imprese, anche se hanno difficoltà a fare investimenti, hanno potenzialmente delle agevolazioni fiscali se spendono pi๠che in passato. Se il vecchio Regime dei Minimi prevedeva infatti che per i beni strumentali si potessero spendere al massimo 15 mila euro in 3 anni, adesso il tesso ècresciuto e si possono spendere anche 20 mila euro, e questo èil nuovo tetto massimo, entro la chiusura dell’esercizio.
Per accedere al nuovo Regime dei Minimi, perà², bisogna avere i requisiti stabiliti dalla legge e si deve capire se poi convenga davvero adottare questo regime, in fondo ci sono ancora due mesi di tempo per farsi i conti.
Per accedere ai nuovi Minimi bisogna percepire ricavi e compensi nei limiti previsti dalla legge per la categoria di appartenenza e non si devono sostenere spese superiori a 5 mila euro annui per lavoro accessorio, dipendenti, collaboratori, associati, nè superiori ai 20 mila euro per i beni strumentali all’attività d’impresa o professionale.
Il tetto dei beni strumentali si calcola al lordo degli ammortamenti considerando anche beni in locazione finanziaria, comodato o noleggio. Per i beni in locazione finanziaria si rileva il costo sostenuto dal concedente mentre per i beni in locazione, noleggio e comodato, vale il valore normale.
Se ne calcolo del tetto s’inseriscono anche i beni strumentali ad uso promiscuo o detenuti in regime d’impresa, arte o professione per uso personale o famigliare, i valori devono essere calcolati sul 50% e sono esclusi tutti quelli che hanno un costo unitario inferiore a 516,46 euro. Sono inoltre esclusi gli immobili e non rientrano nel calcolo nemmeno l’IVA indetraibile o i beni immateriali.