Le agevolazioni comprese nel Regime dei minimi hanno fatto passare in secondo piano il regime ordinario ma in realtà ci sono casi in cui affidarsi a questo regime fiscale conviene. Facciamo un piccolo ripasso.
Dopo la Riforma del Regime dei Minimi non èdetto che tutti i professionisti e tutte le Partite IVA trovino conveniente passare al forfait. C’èancora una certa convenienza anche nel Regime Ordinario che non ècerto pensato per andare incontro alle esigenze dell’imprenditoria marginale come i Minimi 2015.
I liberi professionisti che possono vantare un reddito di 15 mila euro – tetto massimo fissato per la permanenza degli autonomi nel Regime dei Minimi 2015 – non hanno alcuna convenienza a passare ai Minimi. Il Regime Ordinario, infatti, garantisce una detrazione d’imposta per il lavoro autonomo pari a 952 euro che incidono per il 13,6% (invece del 15% dei Minimi). In pi๠con il Regime Ordinario si puಠoptare per le detrazioni IVA sugli acquisti, oltre che avere altri oneri detraibili e deducibili.
Nel caso in cui invece l’attività con partita IVA sia un secondo lavoro, rispetto a quello da dipendente, allora sଠche conviene il Regime dei Minimi 2015 perchè l’addizionale reddito professionale ètassato con il 15% dell’imposta sostitutiva a prescindere dagli altri redditi e non va a sommarsi al reddito da lavoro dipendente classificando il lavoratore in una fascia IRPEF pi๠alta.
Purtroppo per il momento, stando alle valutazioni di convenienza c’èda chiedersi se il sistema di tassazione sia rispettoso del principio sancito dalla Costituzione, nell’articolo 53 che dice che il sistema tributario deve essere informato a criteri di progressività .