In pratica, dato che i fondi a disposizione sono cronicamente scarsi, i contribuenti si trovano frequentemente, a date prefissate, ad inviare richieste telematiche, e solo quelle che arrivano a destinazione per prime fruiscono del beneficio di turno.
Di solito, bastano poche decine di secondi perchè tutti i fondi vadano esauriti e le richieste di gran parte degli aspiranti, per quanto siano rispettati tutti i requisiti di legge, vengano bocciate.
Il prossimo, attesissimo appuntamento era previsto per il 14 settembre, data in cui sarebbe scattata la corsa ai rimborsi di parte dell’imposta sui redditi versata negli anni passati e corrispondente al 10% dell’IRAP pagata nel frattempo (purchè si siano sostenute spese per interessi passivi o costi del personale): rimborso deciso dal Governo per incentivare le imprese e per superare alcuni dubbi di costituzionalità sulla materia.
Sennonchè, le risorse stanziate sono ridottissime: un miliardo di euro sui quattro necessari previsti, di cui solo cento milioni per il 2009. E sebbene chi venga respinto in un primo momento sarà certamente rimborsato quando sarà possibile, il meccanismo del click-day èapparso ai pi๠iniquo e inadeguato.
L’Agenzia delle Entrate ha dunque comunicato un rinvio sine die per l’erogazione del rimborso, fino a quando non sarà ideato un nuovo meccanismo meno penalizzante per la gran parte dei richiedenti.
Sebbene si tratti ancora di pure ipotesi, l’idea che si fa strada èdi attribuire ad ognuno degli interessati una quota del rimborso spettante, secondo una logica proporzionale.