In base al testo che si appresta ad uscire dall’esame delle aule parlamentari, diverse fattispecie rimangono punibili, e questo potrebbe far diminuire notevolmente l’appeal della manovra per chi in questi giorni sta valutando se riportare in Italia i propri tesori all’estero.
Abbiamo già accennato all’emissione di fatture false o gonfiate nel contenuto, che resta punibile. Oltre a quest’ipotesi, la sanzione penale rimane tutta intera anche per chi ha omesso di eseguire alcuni pagamenti d’imposta: il riferimento èa coloro che hanno omesso di versare l’IVA per oltre cinquantamila euro, oppure non hanno riversato all’Erario le ritenute d’acconto eseguite su salari e compensi di terzi per una cifra superiore a cinquantamila euro nel singolo periodo d’imposta.
Restano sanzionate, quando ve ne siano i requisiti, anche le indebite compensazioni (fattispecie molto frequente e particolarmente nell’occhio del mirino negli ultimi mesi) nonchè un’altra ipotesi di reato piuttosto subdolo, e cioègli atti di dissipamento del proprio patrimonio posti in essere per evitare di pagare imposte per oltre 51.645,69 euro: l’esempio classico èdi chi intesta la propria casa al coniuge per lasciare a bocca asciutta la società di riscossione dei tributi.
Restano fuori da ogni tutela penale, inoltre, anche tutte le ipotesi di riciclaggio di denaro sporco e di finanziamento al terrorismo, ma va detto che – in deroga alle norme antiriciclaggio – i soggetti interessati nelle operazioni di rimpatrio dei capitali e di presentazione della dichiarazione di emersione (banche e/o professionisti) devono astenersi da ogni segnalazione verso l’ente preposto al monitoraggio di tali fattispecie, l’Unità di Informazione Finanziaria presso la Banca d’Italia.