Sui contributi obbligatori assicurativi e previdenziali, le aziende possono ottenere uno sconto, ad esempio assumendo dei detenuti condannati che assicurano all’azienda degli incentivi. Vediamo come.
Le imprese che nel 2013 hanno impiegato dei detenuti per un periodo non inferiore a 30 giorni, possono usufruire di uno scontro sul versamento dei contributi assicurativi e previdenziali. Nei limiti dei costi sostenti possono ottenere un credito d’imposta pari a 700 euro mensili per ogni lavoratore. Il contributo èproporzionale ai giorni di lavoro svolti.
Per il 2014 ci sono le stesse condizioni per accedere agli sgravi ma il contributo èdi minore entità e si ferma a 520 euro. Il contributo èconcesso alle aziende anche se assumono i “semiliberi†ma èancora pi๠contenuto. Il credito, in quest’ultimo caso ammonta a 350 euro per il 2013 e a 300 euro per il 2012.
Il regolamento unitario che disciplina queste misure èstato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e fa riferimento al decreto 148/2014 del ministero della giustizia, in accordo con il MEF e con il ministero del lavoro. Nel documento sono indicate le modalità , le condizioni e le soglie per gli sgravi fiscali.
Le misure finora elencate sono riservate alle imprese oppure alle cooperative che con queste assunzioni particolari favoriscono la rieducazione dei detenuti, la loro formazione sul campo e il reinserimento nel mondo del lavoro. Si ricorda che il bonus èsteso anche alle imprese che svolgono esclusivamente un’attività di formazione nei confronti dei detenuti che preparano queste persone all’assunzione per un periodo che deve essere almeno il triplo di quello formativo e per il quale si èottenuto il credito.
Il credito d’imposta vale sia per il periodo di reclusione della persona formata o assunta, ma èvalido anche per i 18 mesi successivi al rilascio nel caso dei detenuti che hanno beneficiato della semilibertà e del lavoro esterno. Si puಠarrivare anche a24 mesi se i detenuti non hanno usufruito delle condizioni indicate.