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Sopravvenienze, un problema fiscale

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Dal punto di vista contabile, si definiscono “sopravvenienze” tutti quegli elementi reddituali di cui si viene a conoscenza soltanto in seguito rispetto al momento in cui essi vengono a sorgere; possono essere “attive” o “passive” a seconda che incrementino o riducano il reddito d’esercizio.

In genere, la loro rilevazione non pone problemi particolari, a meno che le sopravvenienze non emergano dopo la chiusura dei bilanci.
Le ipotesi sono numerose e svariate. Talvolta capita che si attende una fattura da un fornitore ma al momento in cui si redige il bilancio essa non èancora arrivata: in tal caso si cerca di sapere dall’interessato a quanto ammonta o si cerca di fare una stima, ma se al suo arrivo si scopre che il valore èdiverso, la differenza genera una sopravvenienza.


O magari la fattura del fornitore era stata del tutto dimenticata in sede di bilancio, e in tal caso il suo intero importo costituirà  una sopravvenienza.

Analogamente, il bilancio si redige normalmente prima della dichiarazione dei redditi: in sede contabile si cerca di calcolare in anticipo l’ammontare delle imposte (IRES e IRAP) per contabilizzarle nell’esercizio di competenza, ma non èraro che quando si faranno i calcoli definitivi nel Modello UNICO si scopra che il valore esatto èdifferente: anche in questo caso si dovrà  rilevare una sopravvenienza, calcolata per differenza.


Frequentemente, inoltre, avviene che occorra rettificare un costo od un ricavo imputati ad un bilancio precedente. Per esempio, la società  immagina che un suo cliente in stato di crisi ormai non pagherà  pi๠il suo debito, e rileverà  dunque una perdita su crediti fra i costi d’esercizio. Ma se in seguito il cliente, a sorpresa, pagasse quanto dovuto, occorrerà  rilevare una sopravvenienza attiva per rettificare quanto imputato in precedenza.