Era fissata per il 1° ottobre 2018 la scadenza per l’invio telematico dello Spesometro: l’invio doveva essere effettuato in via telematica attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate con l’invio dei dati relativi al primo semestre tramite il portale fatture e corrispettivi dell’Agenzia.Â
Ma che cosa accade al contribuente che non ha rispettato la scadenza? Non tutto èperduto perchè possibile potersi mettere in regola sanando la propria posizione.Â
Vediamo come funziona il ravvedimento operoso per l’omissione o l’errata trasmissione dei dati delle fatture.Â
Per l’omissione o l’errata trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute viene applicata la sanzione amministrativa di 2 euro per ogni fattura, entro il limite massimo di euro 1.000 per ogni trimestre.
La sanzione viene ridotta ad 1 euro entro il limite di euro 500, se l’invio viene effettuato entro i quindici giorni successivi alla scadenza.Â
Il ravvedimento puಠessere effettuato entro il termine di 15 giorni dalla scadenza con la sanzione ridotta ad 1 Euro e per un massimo di 500 Euro) e oltre i 15 giorni dalla scadenza con il ravvedimento che si applica sulla sanzione piena di 2 euro e con il massimo di 1.000 Euro.Â
Per poter sanare l’omessa comunicazione il contribuente dovrà presentare la comunicazione omessa o corretta e versare la relativa sanzione con il modello di pagamento F24 utilizzando il codice tributo 8911. Ricordiamo che l’invio puಠessere effettuato trarre gli appositi software gestionali, l’applicativo Fatture e Corrispettivi, i nuovi software gratuiti di compilazione e controllo. Per ciascun documento riepilogativo delle fatture emesse devono essere comunicati il numero e la data del documento, la partita Iva del cedente/prestatore, la base imponibile, l’aliquota Iva applicata e l’imposta ovvero.Â
SPESOMETRO, LE NOVITA’ DEL DECRETO DIGNITA’
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