La base imponibile su cui si calcola tale imposta èdata dalla rendita catastale, rivalutata del 5%, moltiplicata per: 110 se si tratta della prima casa; 120 per i fabbricati appartenenti ai gruppi catastali A e C (escluse le categorie A/10 e C/1); 140 per i fabbricati appartenenti al gruppo catastale B; 60 per i fabbricati delle categorie A/10 (uffici e studi privati) e D; 40,8 per i fabbricati delle categorie C/1 (negozi e botteghe) ed E.
► CLASSIFICAZIONE CATASTALE IMMOBILI
Per quanto riguarda i terreni non edificabili, invece, la base imponibile viene determinata moltiplicando per 90 il reddito dominicale rivalutato del 25%.
L’aliquota da applicare alla base imponibile cosଠdeterminata varia a seconda del grado di parentela esistente tra l’erede e la persona defunta, ovvero: 4% per il coniuge e i parenti in linea retta, da calcolare sul valore eccedente, per ciascun erede, 1.000.000 di euro; 6% per fratelli e sorelle, da calcolare sul valore eccedente, per ciascun erede, 100.000 euro; 6% per gli altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta, nonchè affini in linea collaterale fino al terzo grado; 8% da calcolare sul valore totale per le altre persone.
► DICHIARAZIONE DEI REDDITI SOGGETTI DEFUNTO
Per quanto riguarda le ipotesi in cui èprevista una franchigia, nel computo bisogna tener conto anche delle donazioni fatte dalla persona deceduta a favore dell’erede. Inoltre, se l’erede èuna persona portatrice di handicap grave, l’imposta si applica sulla parte del valore della quota che supera 1.500.000 euro.
Oltre all’imposta di successione occorre inoltre versare anche le imposte ipotecaria e catastale, pari rispettivamente al 2% e all’1% del valore degli immobili, fermo restando un versamento minimo di 168 euro per ciascuna imposta. Nel caso in cui l’erede possegga i requisiti previsti per la prima casa, le due imposte sono dovute nella misura fissa di 168 euro ciascuna.