L’articolo 1284 del codice civile attribuisce al ministro delle Finanze il compito di determinare il saggio d’interesse legale, aggiornandolo periodicamente sulla base del tasso d’inflazione e del rendimento dei titoli di Stato; e poichè questo tasso di riferimento, oggigiorno, èmolto basso come effetto diretto della recessione in corso, anche il ministero ha dovuto prenderne atto.
Dopo un biennio in cui il tasso èrimasto al 3%, infatti, dal primo gennaio 2010 avremo un calo, anzi un taglio drastico. Dal mese prossimo, infatti, il tasso d’interesse legale scenderà all’1%.
Come accennato, sono tanti i campi in cui questa decisione comporta conseguenze. Fra questi, vi èil ravvedimento operoso: la procedura con cui un contribuente in ritardo con i pagamenti d’imposta puಠnella maggioranza dei casi rimettere le cose in regola. Fra le somme da versare, infatti, il contribuente deve aggiungere gli interessi maturati giornalmente sul debito d’imposta, calcolati proprio sulla base dell’interesse legale.
Questo significa, per esempio, che su ogni 1.000 euro di debito, dal 2010 matureranno ogni giorno 0,0273973 euro di interessi (1.000*1%*1/365) e, in un anno, 10 euro: importi, come si vede, irrisori.
Ma non èsolo il tasso d’interesse legale ad essere stato recentemente rivisto al ribasso: ricordiamo, fra gli altri, gli interessi da rateazione di saldo e primo acconto di imposta sui redditi e IRAP, ridotto dal 6% al 4%, nonchè il tasso d’interesse sulle somme iscritte a ruolo, ridotto dall’8,4% al 6,8358%.