Le dichiarazioni non vanno  mai da sole e infatti èpronto il pacchetto Unico, Cnm e Irap 2016. Una notizia che arriva subito prima di quella relativa all’approvazione di 204 modelli per la comunicazione relativa agli studi di settore.Â
Il Modello Unico e gli altri modelli di dichiarazione ad esso collegati hanno riscosso un grande successo e dopo aver superato i test sono stati pubblicati online sul sito dell’Agenzia delle Entrate che ne racconta cosଠla genesi e le particolarità :
Superano il test di prova e possono essere utilizzati per le prossime dichiarazioni dei redditi. Con sei diversi provvedimenti direttoriali sono approvati Unico 2016 Persone fisiche (Pf), Società di capitali (Sc), Società di persone (Sp) ed Enti non commerciali (Enc), il modello Consolidato nazionale e mondiale (Cnm) e il modello Irap.
Fra le novità di Unico Pf, il credito d’imposta per negoziazione e arbitrato destinato a chi ha corrisposto nel 2015 compensi ad avvocati o arbitri , nel corso di uno o pi๠procedimenti conclusi con successo. Inoltre, il nuovo codice da indicare nel frontespizio per la dichiarazione integrativa a seguito della lettera di compliance (codice 2) e il bonus Irpef previsto per i lavoratori dipendenti e assimilati con un reddito fino a 26mila euro, che quest’anno passa da 640 a 960 euro l’anno. Arriva in dichiarazione anche il nuovo regime forfetario per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni, con imposta sostitutiva del 15% di Irpef, addizionali e Irap; per questi ultimi in caso di start up èprevista, inoltre, la riduzione del reddito imponibile di un terzo.
In tema di reddito d’impresa, i quadri RG e RF accolgono il patent box, il regime opzionale di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’utilizzo dei beni immateriali, introdotto dalla Stabilità 2015.
Infine, nel modello Irap 2016, trovano spazio le nuove agevolazioni introdotte dalla legge di Stabilità 2015: ancora il patent box, in quanto il regime opzionale si applica anche alla determinazione del valore della produzione. Vengono inoltre inseriti nella dichiarazione la deduzione integrale del costo per lavoro dipendente a tempo indeterminato e il credito d’imposta del 10% dell’imposta lorda per le imprese senza dipendenti, da utilizzare in compensazione.