Pi๠che una frase fatta, una frase vera: la sicurezza non èmai troppa. Ne sanno qualcosa i quasi 8 milioni di lavorati italiani che lo scorso marzo, e nel giro di una notte, si sono trovati costretti a dover rivedere il proprio modo di concepire la quotidianità prima e l’attività professionale dopo.
Il primo lockdown ha cambiato le abitudini di ciascuno, portando i professionisti sempre pi๠lontano dall’ufficio. In camera da pranzo hanno iniziato a diventare familiari videocall e riunioni di lavoro, mentre la parola home working, che fino a poco tempo fa era prerogativa per pochi, diventava di uso comune.
Quel futuro di cui spesso si parlava con un po’ di scetticismo èdiventato ben presto presente, tra opportunità , rischi e anche e soprattutto interrogativi. Il primo? Riguardante proprio la sicurezza. Che correlazione c’ tra lavoro agile e infortuni domestici? Quando interviene la copertura assicurativa dell’Inail?
Infortuni domestici e lavoro da casa: cosa dice la legge
Tante domande, un’unica risposta. In tema di sicurezza e lavoro, èintervenuta la stessa Inail, con un documento indirizzato al lavoratore e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, in cui èstato ribadito quanto previsto dalla Legge n.81 del 22 maggio 2017, recante le “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinatoâ€.
Nello specifico, l’informativa ricorda l’impegno del datore di lavoro nel dover garantire “la salute e la sicurezza del lavoratore, che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile†secondo le normative previste in un testo scritto, con cadenza almeno annuale, nel quale vengono “individuati i rischi generali e i rischi specifici connessi alla particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoroâ€.
Allo stesso tempo, perà², anche il lavoratore è“tenuto a cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione predisposte dal datore di lavoro per fronteggiare i rischi connessi all’esecuzione della prestazione all’esterno dei locali aziendaliâ€.
Per quanto concerne le misure di prevenzione generali richieste allo smart worker, il documento riporta le indicazioni da seguire per non mettere a rischio la propria sicurezza:
- Cooperare con diligenza all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione predisposte dal datore di lavoro (DL) per fronteggiare i rischi connessi all’esecuzione della prestazione in ambienti indoor e outdoor diversi da quelli di lavoro abituali;
- Non adottare condotte che possano generare rischi per la propria salute e sicurezza o per quella di terzi;
- Individuare, secondo le esigenze connesse alla prestazione stessa o dalla necessità del lavoratore di conciliare le esigenze di vita con quelle lavorative e adottando principi di ragionevolezza, i luoghi di lavoro per l’esecuzione della prestazione lavorativa in smart working rispettando le indicazioni previste dalla presente informativa;
- In ogni caso, evitare luoghi, ambienti, situazioni e circostanze da cui possa derivare un pericolo per la propria salute e sicurezza o per quella dei terzi.
Oltre a questi importanti consigli, utile potrebbe essere la sottoscrizione di un’assicurazione personalizzabile e utile per proteggere sè stessi e i propri cari come Pronto Protetto Via Special di MetLife, ideale per chi èimpegnato con l’home working.