Tuttavia, gli esperti sottolineano alcuni aspetti che devono essere valutati con grande attenzione dall’aspirante franchisee prima di gettarsi in quest’avventura.
Innanzitutto, non va scordato che si tratta pur sempre di aprire un’impresa, con tutti i rischi fisiologici che ne conseguono, e con i relativi costi. In particolare, si stima che in media bisogna sostenere investimenti per circa 75.000 euro solo per aprire un esercizio commerciale (escluso l’eventuale acquisto dei locali, ovviamente), anche se l’arredamento, talvolta, èfornito dallo stesso franchisor. Bisogna poi considerare che l’affiliante in genere pretenderà il pagamento “una tantum†di un diritto d’ingresso, che si aggira intorno ai diecimila euro.
Dall’altro lato, perà², esistono diverse agevolazioni pubbliche per aprire un negozio in franchising con alcune aziende convenzionate, il che puಠaprire le porte a notevoli contributi a fondo perduto.
Bisogna inoltre tener conto che, se per avviare un negozio che commercia beni (per esempio, vestiti) in genere non sono richieste particolari competenze, nel ramo dei servizi il discorso èben diverso, ed èindispensabile ricevere una formazione erogata solitamente dallo stesso affiliante: pensiamo, ad esempio, alle botteghe dei parrucchieri affiliati a qualche grande nome. Tutto questo, ovviamente, per assicurare un ritorno d’immagine positivo al franchisor.
Infine, un punto indispensabile da chiarire in fase contrattuale ècomprendere se il franchisee godrà o no dell’esclusiva nella zona servita; in mancanza di questo privilegio, i rischi imprenditoriali si moltiplicano.
Coloro che intendono aprire un negozio secondo questa formula possono prendere contatto con i potenziali affilianti presso le periodiche fiere del franchising, come i saloni di Roma, Milano, Torino e Catania.