Anche se la ripresa economica èpi๠vicina, anche se aumentano gli ordini delle aziende e anche se la ripresa delle assunzioni ègià in atto, c’èsempre da sistemare chi ha perso un lavoro. Fortuna che molti non hanno perso anche la voglia di lavorare e sono pronti a mettersi in proprio. Ma come si diventa lavoratori autonomi?
Molti devono inventarsi un lavoro, un’attività indipendente e partire da zero dopo aver valutato il famoso rischio d’impresa. Per questo la prima cosa da fare ècapire se èmeglio lavorare da indipendenti con delle collaborazioni oppure se èarrivato il momento di aprire una partita IVA.
Lavoro autonomo occasionale
I lavoratori autonomi occasionali hanno completa autonomia circa i tempi e le modalità di esecuzione del lavoro ma hanno anche l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata INPS nel caso conseguano redditi fiscalmente imponibili superiori a 5.000 euro nell’anno solare (somma di compensi da tutti i committenti occasionali). Quelli da lavoro autonomo occasionale sono classificati fra i “redditi diversiâ€, ai sensi dell’art. 67, comma 1, lettera l del TUIR.
Ditta individuale
Potete in alternativa aprire la partita IVA cercando di valutare l’opportunità di configurare un reddito d’impresa per la vostra attività , quindi aprendo una partita IVA per ditta individuale, oppure configurare una partita IVA senza iscrizione ad albi professionali e rendicontare esclusivamente un reddito da lavoro autonomo.
In questo caso diventati autonomi a non necessariamente imprenditori. Con la figura dell’imprenditore avrete in comune la responsabilità nella gestione dell’opera, gli obblighi di tipo personale, amministrativo, tributario e contributivo.
Dopo l’apertura della partita IVA valutate, in base alla forma di attività scelta, se ènecessaria anche l’iscrizione, entro trenta giorni, presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio della provincia in cui èfissata la sede legale.