Nel primo di essi, l’imprenditore individuale deve indicare i propri dati anagrafici, fra cui la partita IVA.
In merito a quest’ultima, la compilazione di questo rigo èimmaginabile solo nell’ipotesi che essa sia stata rilasciata prima dell’iscrizione al Registro delle Imprese, evento che con la Comunicazione Unica dovrebbe divenire un’ipotesi molto rara (riferita, ad esempio, ai liberi professionisti che in un secondo momento divengono imprenditori).
Dal significato evidente anche il Riquadro 2, sui dati relativi alla residenza anagrafica dell’imprenditore.
Pi๠complesso èil terzo riquadro, nel quale vanno indicate – se esistenti – le eventuali ipotesi di limitazione alla capacità di agire dell’imprenditore (minore, minore emancipato, inabilitazione, interdizione).
La capacità di agire, acquisita normalmente con la maggiore età , èl’abilitazione al compimento di atti in grado di incidere sulla propria situazione giuridica.
I minorenni autorizzati dal giudice a contrarre matrimonio, tuttavia, acquisiscono l’emancipazione, che consente una capacità di agire limitata all’ordinaria amministrazione, mentre per gli atti straordinari occorre l’intervento dei genitori o (in assenza di questi) del curatore, nonchè del giudice tutelare.
L’interdizione, invece, puಠdipendere da sentenza che attesti un’infermità mentale o fisica tale da impedire totalmente la possibilità di provvedere a se stessi, oppure come pena accessoria ai danni di un reo, ed èassimilato, quanto agli effetti, alla minore età .
La sentenza di inabilitazione, infine, puಠdipendere da infermità non grave, prodigalità o abuso di alcool o stupefacenti, ed èparificata all’emancipazione.
In calce al riquadro, occorre indicare sinteticamente il nome e il cognome di chi rappresenta gli interessi dell’incapace (genitore, tutore, curatore). Dati ulteriori su questa particolare situazione vanno poi indicati in un altro documento (l’Intercalare P) da allegare al Modello I1.
Giuseppe