Nonostante la crisi, appare in crescita in Italia un settore molto particolare della nostra economia. Quello dell’illegalità , che si occupa delle produzione, della distribuzione e della vendita di merce contraffatta. Lo smercio di prodotti taroccati èinfatti in Italia arrivato ad avere un valore di circa 7 miliardi di euro e nel mondo di 200 miliardi in totale. Lo rileva uno degli ultimi studi di Confartigianato.Â
Tra il 2008 e il 2013 in Italia, la guardia di finanza ha compiuto circa 100 mila sequestri e sequestrato pi๠di 330 mila prodotti contraffatti. Merce per circa 4 mila milioni di euro di valore, il 66 per cento della quale deriva principalmente dalla Cina.
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Non tutti i settori produttivi, perà², sono interessati allo stesso modo dal problema della contraffazione. Quelli pi๠colpiti sono settori come quelli del tessile, dell’abbigliamento, delle calzature, dell’ottica, dei cosmetici, e dei giocattoli.Solo questi prodotti rappresentano circa il 90 per cento della merce sequestrata in Italia nel giro degli ultimi cinque anni. Sono anche i pi๠facili da riprodurre.
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Il lato pi๠negativo di questa vicenda èche a soffrire il pi๠delle volte sono state le piccole aziende manifatturiere italiane, spinte ai margini del mercato e del commercio proprio a causa dell’invadenza dei prodotti made in China che si atteggiano a made in Italy. Soprattutto le imprese artigiane del sud Italia hanno sofferto di questa concorrenza sleale, spesso arrivando a ridurre la loro produzione.
Nel commercio internazionale si individuano ulteriori poli di contraffazione anche in Turchi e in Egitto.