Nel Riquadro n. 12 va indicato l’importo complessivo che si prevede di investire nell’impresa, purchè l’attività esercitata sia – anche in via non esclusiva – di tipo commerciale.
Non ènaturalmente richiesto di indicare la cifra esatta fino al centesimo: èsufficiente un grado di approssimazione al migliaio di euro.
Va anche detto che questo dato ha un’importanza obiettivamente minore: èdifficile ipotizzare la contestazione di una violazione se la previsione risultasse errata, a meno che la differenza non sia spropositata.
Nel riquadro successivo èrichiesta l’indicazione del numero dei lavoratori dell’impresa in questa sua fase di avvio, distinguendo fra dipendenti (inclusi i parasubordinati) e collaboratori familiari nell’ipotesi di impresa familiare di cui all’art. 230-bis cod.civ.
Peculiare èl’informazione (facoltativa) da indicare nel quattordicesimo riquadro: occorre qui descrivere l’eventuale insegna utilizzata, per attribuire ad essa la medesima tutela riservata alla ditta dagli atti di concorrenza sleale.
L’insegna, tuttavia, potrà essere indicata solo se caratterizzata da connotazioni particolari, e non quindi se essa si limita a indicare genericamente l’attività svolta (per esempio: “Gelateriaâ€).
I due riquadri successivi sono piuttosto simili.
In essi andrà citata rispettivamente l’iscrizione in albi o elenchi vari (per esempio, il ruolo degli agenti di commercio) e l’eventuale licenza ottenuta dalle autorità amministrative per l’esercizio dell’attività .
Per entrambi bisognerà indicare l’ente coinvolto, il tipo di albo di iscrizione o licenza rilasciata, nonchè la data e il numero attribuito all’iscrizione o alla licenza.
Nel Riquadro n. 17 si richiede di indicare invece la data dell’eventuale comunicazione di inizio attività (D.I.A.) presentate alle autorità comunali, un onere preliminare previsto per alcune particolari imprese (ad esempio, per i centri estetici).