Sono le imprese a controllo familiare quelle che, nel periodo di osservazione dal 2007 al 2009, in Italia hanno difeso l’occupazione con una crescita del numero dei dipendenti pari a ben il 12,1%. E’ questo il dato pi๠interessante emerso da un Rapporto a cura dell’Osservatorio AUB dell’Università Bocconi, Camera di Commercio di Milano, UniCredit e AIdAF.
Il dato èancor pi๠rilevante se si considera che, nello stesso arco di tempo, l’occupazione nelle aziende statali ècrollata del 10%, cosଠcome presso le filiali delle multinazionali c’èstata una contrazione del 4,2%; peggio di tutte si sono perಠcomportate le imprese controllate dal private equity dove l’occupazione dal 2007 al 2009 èscesa del 14,3%.
► REGISTRO DELLE IMPRESE
Nel dettaglio l’Osservatorio AUB, in accordo con quanto riportato dal sito Internet della Camera di Commercio di Milano, ha passato al setaccio quelle imprese italiane a controllo familiare con un giro d’affari annuo sopra la soglia dei 50 milioni di euro. Queste imprese, pari a poco pi๠di 2.400, sono scese di 328 unità nell’ultimo anno, ma ciಠnonostante si sono mostrate sia resistenti alla crisi finanziaria ed economica, senza licenziamenti di massa, sia ad operazioni di natura straordinaria.
► TROVARE LAVORO CON UN MASTER IN GREEN ECONOMY
Decisamente pi๠critico èinvece lo scenario dal punto di vista prettamente finanziario visto che la crisi ha reso pi๠deteriorato, in media, il quadro relativo all’indebitamento delle imprese a controllo familiare. Ma nello stesso tempo queste aziende di norma sono pi๠reattive nel cogliere i segnali di ripresa del ciclo economico.
Il dato èancor pi๠rilevante se si considera che, nello stesso arco di tempo, l’occupazione nelle aziende statali ècrollata del 10%, cosଠcome presso le filiali delle multinazionali c’èstata una contrazione del 4,2%; peggio di tutte si sono perಠcomportate le imprese controllate dal private equity dove l’occupazione dal 2007 al 2009 èscesa del 14,3%.
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Nel dettaglio l’Osservatorio AUB, in accordo con quanto riportato dal sito Internet della Camera di Commercio di Milano, ha passato al setaccio quelle imprese italiane a controllo familiare con un giro d’affari annuo sopra la soglia dei 50 milioni di euro. Queste imprese, pari a poco pi๠di 2.400, sono scese di 328 unità nell’ultimo anno, ma ciಠnonostante si sono mostrate sia resistenti alla crisi finanziaria ed economica, senza licenziamenti di massa, sia ad operazioni di natura straordinaria.
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Decisamente pi๠critico èinvece lo scenario dal punto di vista prettamente finanziario visto che la crisi ha reso pi๠deteriorato, in media, il quadro relativo all’indebitamento delle imprese a controllo familiare. Ma nello stesso tempo queste aziende di norma sono pi๠reattive nel cogliere i segnali di ripresa del ciclo economico.