Per quanto riguarda i beni, essi possono essere classificati secondo molti criteri; uno dei pi๠importanti distingue i beni-merce dai beni strumentali. I primi sono comprati per essere rivenduti (le merci propriamente dette) o per essere impiegati nei processi produttivi (materie prime o semilavorati) al fine di ottenere prodotti da cedere sul mercato. Essi, in altre parole, finiscono direttamente o indirettamente nelle mani dei clienti.
I beni strumentali, invece, sono acquistati (o realizzati internamente) con lo scopo di fornire un supporto all’attività stessa, e mantengono un legame modesto, di solo supporto appunto, con ciಠche l’azienda cederà sul mercato. La loro funzione, percià², èsclusivamente di natura strumentale alla produzione.
All’interno della categoria dei beni strumentali, inoltre, possiamo separare i cosiddetti beni di consumo: si tratta di beni che a loro volta hanno una funzione strumentale all’attività produttiva, perಠsono di modesto valore e continuo ricambio, e si preferisce considerarli come una categoria a parte. Tipici beni di consumo sono la cancelleria, libri e giornali, lampadine, cavi, chiodi e beni altrettanto modesti.
La differenza ha risvolti enormi: i beni strumentali propriamente detti sono normalmente destinati ad un utilizzo che si protrae negli anni, e il relativo costo sarà ripartito negli esercizi interessati tramite il processo di ammortamento.
Per i beni di consumo, invece, la prassi èquella di considerarli come semplici costi d’esercizio, indipendentemente dalla durata dell’utilizzo, esattamente come i beni-merce. Percià², il costo di una matita sarà dedotto nell’anno d’acquisto anche se, di fatto, essa dovesse durare per anni.
Ovviamente, la distinzione fra beni di consumo e beni strumentali èlabile e soggetta a interpretazioni soggettive.