Poichè la legge prevede la cosiddetta “presunzione di cessione†(per la quale se determinati beni contabilizzati dall’imprenditore non sono rinvenuti nelle sue sedi, si presume che essi siano stati ceduti senza fatturare l’operazione), uno dei possibili mezzi per superare tale presunzione èproprio questa comunicazione all’interno dei Modelli AA9 o AA7.
Si tratterà , dunque, di indicare nel quadro in oggetto la Partita IVA (se persona fisica) o il codice fiscale (se soggetto diverso) del rappresentante.
Il Quadro I, invece, èdestinato a raccogliere una pluralità di informazioni ulteriori che devono essere fornite esclusivamente al momento dell’avvio dell’attività .
In particolare, èrichiesto di fornire alcuni recapiti (telefono, fax, posta elettronica), un eventuale sito web aziendale differente da quello già indicato nel Quadro B, diversi dati sull’immobile destinato a costituire la sede principale dell’azienda (data ed estremi di registrazione del contratto qualora esso sia preso in affitto, titolarità e dati catastali negli altri casi), nonchè volume degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie che si presume di compiere per il primo anno.
Per alcune particolari categorie di imprenditori (per lo pi๠commercianti all’ingrosso e al dettaglio di generi vari) sono poi richiesti dati ulteriori: la tipologia della clientela prevalente (distinguendo fra imprese, enti pubblici e consumatori finali), l’eventuale apertura al pubblico della propria sede e l’entità degli investimenti iniziali.
Le informazioni del Quadro I devono essere indicate solo se conosciute, e non sono comunque di importanza fondamentale per la validità del modello; la loro assenza, comunque, puಠessere presa in considerazione dall’Amministrazione Finanziaria nella scelta dei contribuenti da sottoporre successivamente a controlli.