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Imprese del Sud in forte difficoltà 

sud italia

Una ricerca effettuata da Confcommercio-Imprese in collaborazione con Format ricerche denuncia la difficile situazione in cui si trovano gli imprenditori del sud. Uno dei tanti report che escono ormai quasi quotidianamente sulla disastrosa situazione economica italiana e che vedono il Mezzogiorno del paese sempre un passo indietro rispetto alle altri parti di Italia.

Dall’indagine emerge che il 66.3% degli imprenditori del Sud dichiara che la situazione della sua impresa èpeggiorata nel corso dell’ultimo quadrimestre e la metà  di loro, precisamente il 50,4%, ritiene che a luglio la situazione sarà  ancora peggiore. Valutazioni portate dalle previsioni del giro di affari e dal senso di sfiducia che si ègenerato in tutta la classe imprenditoriale italiana.


Un altro grido di allarme dal sud Italia, dove ad esempio Palermo vive una fase acuta di recessione.

Il report èstato presentato in occasione del Roadshow Impresa diretta con il territorio, una iniziativa itinerante organizzata dalla Confcommercio. I dati mostrano che nove imprese su dieci, per la precisione dell’85,7%, ha visto un peggioramento del giro di affari e di produzione nel corso dei primi mesi del 2013. Un calo che arriva dopo l’ulteriore peggioramento avvenuto nel 2012.

Non bastano infatti i provvedimenti del Governo, che ha per esempio stanziato un fondo di garanzia per il fotovoltaico.

Non esistono indicatori da parte degli imprenditori che auspicano una ripresa dell’economia. Oltre la metà  di essi ritiene che l’economia nazionale peggiorerà , mentre il 45,7% ritiene che l’economia non vedrà  nessuno svolta e rimarrà  il trend negativo. Il 47,3% scommette su una stabilizzazione dell’economia, che non subirà  nessuna variazione.

E’ indicativo il dato sulla sfiducia nel futuro. Solo l’0,3% dichiara che si avrà  una svolta alla fine della prima metà  del 2013, che porterà  ad un miglioramento dei dati relativi alla produzione a fine anno.

Le imprese del Mezzogiorno del paese hanno gravi difficoltà  ad onorare gli impegni, infatti solo il 7,5% di esse ha disposto della necessaria liquidità  per onorare i debiti relativi ad ogni aspetto dell’attività  produttiva. I dati sono in forte controtendenza con il resto del Paese, infatti la media nazionale si attesta intorno al 23%. Una spaccatura profonda tra Nord, Centro e Sud, che la crisi non ha fatto altro che acuire.

I risvolti di questi dati si ripercuoteranno inesorabilmente sui dati occupazionali, infatti molti sono gli imprenditori che prevedono ulteriori licenziamenti nel corso del 2013. Ben un’impresa su tre, pari al 36,6% ha dichiarato che si troverà  costretta a ridurre il proprio organico interno per tentare un’ultima manovra di sopravvivenza.