Le imprese che lavorano e scambiano prodotti e servizi con altri stati membri dell’UE, devono provvedere all’iscrizione in un particolare registro che èil VIES, la cui registrazione ègratuita se ci si rivolge all’Agenzia delle Entrate. La precisazione arriva dopo una serie di lamentele riguardo i servizi in questione offerti a pagamento.Â
Se un’azienda che ènaturalmente dotata di partita IVA, fa il suo ingresso all’interno del mercato europeo e inizia a scambiare prodotti e servizi in altri stati membri dell’UE, deve essere inserita nel VIES che consente a chiunque di controllare la veridicità e l’affidabilità di una partita IVA. L’iscrizione al VIES perà², ègratuita nonostante, dall’inizio dell’anno questi servizi siano offerti a pagamento.
L’iscrizione al VIES si ottiene indicando la volontà di far parte di questo registro nella dichiarazione di inizio attività oppure attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate che in qualsiasi momento, direttamente o tramite gli incaricati, devono provvedere a soddisfare questa semplice richiesta.
Il provvedimento del direttore dell’Erario del 15 dicembre scorso, ha spiegato bene come si procede operativamente all’iscrizione nel VIES. Tutti i documenti ufficiali spiegano che il servizio non èa pagamento, in fondo si tratta soltanto di entrare a far parte di una banca dati dando l’autorizzazione per la pubblicazione del proprio numero di partita IVA.
Molte imprese hanno iniziato ad offrire questo servizio a pagamento e cosଠl’Erario ha pensato di precisare che l’inserimento, la verifica e il monitoraggio degli operatori commerciali titolari di partite IVA che fanno operazioni intracomunitarie, èsvolto in forma gratuita dall’Agenzia delle Entrate.